La situazione in Ucraina continua a essere drammatica, con eventi che si susseguono rapidamente mentre il conflitto entra nel suo 1360° giorno. Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 2025, la capitale ucraina, Kiev, è stata nuovamente bersaglio di un massiccio attacco da parte delle forze russe, che ha portato a un bilancio di vittime e danni ingenti. In aggiunta, il presidente Volodymyr Zelensky ha affrontato un’importante crisi politica legata alla corruzione, con le dimissioni di due ministri.
Attacchi a Kiev: morti e feriti
Durante la notte, le forze russe hanno lanciato un attacco aereo su Kiev, causando la morte di almeno una persona e ferendone 15. La Protezione civile ucraina ha fornito il bilancio aggiornato, confermando l’impatto devastante dell’attacco. I bombardamenti hanno colpito diversi quartieri della capitale, con danni estesi a edifici residenziali e strutture pubbliche. Il sindaco Vitali Klitschko ha descritto la situazione come estremamente grave, con incendi e esplosioni segnalati in vari distretti.
Danni in diversi quartieri di Kiev
Il bombardamento ha provocato danni significativi in almeno otto quartieri di Kiev, come riportato da Ukrinform. In particolare, nel quartiere Darnytskyi, detriti sono caduti su un edificio residenziale e una scuola. Altri quartieri, come Dniprovskyi e Podilskyi, hanno subito danni a condomini e altre strutture. Le forze della Protezione civile sono state mobilitate per gestire le emergenze e contenere gli incendi scoppiati in seguito all’attacco.
Attacchi notturni e feriti in altre cittÃ
Non solo Kiev ha subito danni; le città circostanti, tra cui Kharkiv e Sumy, hanno registrato attacchi simili. Almeno dieci persone sono rimaste ferite a Kiev, con cinque di esse nel quartiere Dniprovskiy. Il sindaco ha avvertito che i bombardamenti hanno interrotto le forniture di energia elettrica e riscaldamento in diverse aree, aggravando la situazione per i residenti già provati dal conflitto.
Attacco a un terminal petrolifero a Novorossiysk
I droni ucraini hanno colpito un terminal petrolifero a Novorossiysk, sul Mar Nero, danneggiando un deposito di petrolio. La Tass ha riportato che non ci sono stati feriti, ma l’attacco segna un’escalation nelle operazioni ucraine contro le infrastrutture russe. Questo evento evidenzia come il conflitto si stia espandendo oltre i confini ucraini, colpendo obiettivi strategici in territorio russo.
Ritiro delle forze ucraine da Pokrovsk
Il presidente Zelensky ha rivelato che potrebbe essere necessario ritirare le forze ucraine da Pokrovsk, una città nella regione di Donetsk, dove la situazione è diventata insostenibile. In un’intervista a Bloomberg, ha sottolineato l’importanza della vita dei soldati e ha avvertito che la Russia sta cercando di ottenere vantaggi strategici per influenzare le decisioni internazionali riguardo al conflitto.
Combattimenti intensi nelle regioni orientali
I combattimenti più intensi si stanno verificando nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Zaporizhzhia, come confermato dal comandante in capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky. L’esercito ucraino sta affrontando attacchi su più fronti, con la necessità di rinforzare le proprie posizioni e ottenere supporto internazionale per affrontare la pressione russa.
Crisi di corruzione e dimissioni ministeriali
Il governo ucraino sta affrontando una crisi di corruzione che ha portato alle dimissioni dei ministri della Giustizia e dell’Energia. Il primo ministro Yulia Svirydenko ha annunciato l’intenzione di adottare misure più severe contro la corruzione, sottolineando che il governo non tollererà comportamenti illeciti, specialmente in un momento così critico per il paese.
La situazione in Ucraina rimane critica, con gli sviluppi sul campo di battaglia e le sfide politiche che si intrecciano in un contesto di crescente tensione e incertezze.
