Una decisione che suscita opinioni contrastanti. Ha superato le 7mila adesioni la petizione online avviata per sostenere la famiglia anglo-australiana che da diversi anni risiede in un bosco nei pressi di Palmoli, un comune di circa 800 abitanti situato in provincia di Chieti. La scelta di educare i propri tre figli lontano dalla vita urbana, senza accesso a elettricità , gas e acqua, ha generato un intenso dibattito pubblico. Da un lato, ci sono coloro che difendono il diritto alla libertà di scelta; dall’altro, ci sono coloro che esprimono preoccupazione per la sicurezza dei minori. I genitori hanno sempre affermato di aver scelto l’Abruzzo rurale per offrire ai bambini un’esistenza più semplice e a contatto con la natura. La famiglia vive con i propri animali e provvede autonomamente all’istruzione dei figli: una bambina di otto anni e due gemelli di sei, che seguono un percorso di home schooling con l’assistenza di un’insegnante privata proveniente dalla regione Molise.
Il coinvolgimento della Procura dopo l’incidente
La situazione ha attirato l’attenzione della Procura dei minoreni dell’Aquila nel corso del 2024, quando l’intera famiglia è stata ricoverata in ospedale a causa di un’intossicazione alimentare dovuta a funghi. A seguito di controlli effettuati dai carabinieri nella loro abitazione, è stata emessa una segnalazione che ha portato alla sospensione temporanea della potestà genitoriale, sebbene i bambini siano rimasti affidati ai genitori. Questa misura è stata adottata come precauzione in attesa dell’esito delle indagini.
Attesa per il verdetto dei magistrati
La prossima settimana si attende la decisione finale da parte dei magistrati riguardo alla potestà genitoriale. Nel frattempo, l’avvocato della famiglia, Giovanni Angelucci, sta preparando nuove testimonianze a favore dei genitori, ormai noti come “la famiglia nel bosco”. “Non ci sono segni di disagio né forme di violenza – ha sottolineato il legale – ma una scelta di vita ben definita, mirata a mantenere un legame autentico tra l’uomo e la natura“. Mentre il dibattito infiamma le discussioni nel paese e sui social network, il numero delle firme a sostegno della famiglia continua a crescere ogni giorno.
