Il presidente della COP30, AndrĂ© Correa do Lago, ha incontrato un gruppo di manifestanti indigeni che hanno bloccato l’accesso al vertice delle Nazioni Unite sul clima, svoltosi a BelĂ©m, in Brasile, il 15 dicembre 2025. Questo incontro è avvenuto nell’ambito di un appello affinchĂ© la comunitĂ internazionale si concentri sulla delicata situazione delle popolazioni indigene nella foresta amazzonica.
Proteste pacifiche degli indigeni
Venerdì, decine di indigeni hanno pacificamente interrotto l’ingresso principale della COP30, chiedendo di poter dialogare direttamente con il presidente brasiliano Lula. La loro protesta ha messo in luce le preoccupazioni per l’ambiente e i diritti delle popolazioni locali, in particolare in relazione ai progetti infrastrutturali che minacciano la loro terra. Il blocco ha avuto una durata di circa due ore, creando disagi a migliaia di delegati e osservatori presenti all’evento.
Misure di sicurezza intensificate
La sicurezza dell’evento, co-organizzato dal governo brasiliano e dall’ONU Clima, era giĂ sotto osservazione dopo un’incursione avvenuta martedì da parte di altri manifestanti indigeni, che avevano forzato l’ingresso e si erano scontrati con le forze di sicurezza. Durante questi incidenti, due agenti di polizia avevano riportato ferite lievi. A seguito di tali eventi, il Brasile ha deciso di intensificare le misure di sicurezza, con l’impiego di militari armati e scudi per garantire l’incolumitĂ dei partecipanti.
Il messaggio della comunitĂ Munduruku
Circa 60 membri della comunitĂ Munduruku, riconoscibili per i loro abiti e copricapi tradizionali, si sono radunati davanti all’ingresso principale del complesso, con uno striscione che recitava: “Lottare per i nostri territori significa lottare per le nostre vite”. Questo messaggio ha evidenziato l’urgenza della loro causa, sottolineando il legame tra la salvaguardia delle terre indigene e la loro esistenza.
Incontro tra il presidente e i manifestanti
Il presidente della COP30 ha deciso di uscire per incontrare i manifestanti in un edificio vicino, accompagnato dalle ministre Sonia Guajajara, responsabile dei Popoli Indigeni, e Marina Silva, del Ministero dell’Ambiente. Questo gesto ha rappresentato un tentativo di mediazione e dialogo in un contesto di crescente tensione.
Ripresa delle attivitĂ dopo l’incontro
Dopo l’incontro, l’ingresso principale è stato riaperto, consentendo ai delegati di riprendere le loro attivitĂ sotto il sole cocente. Nonostante le preoccupazioni espresse riguardo alla sicurezza, l’ONU Clima ha dichiarato che la manifestazione pacifica non ha comportato alcun pericolo. Tuttavia, il clima di tensione rimane palpabile, con le autoritĂ che continuano a monitorare la situazione con attenzione.
