In Senato, la Commissione Bilancio ha ricevuto un totale di 5.742 emendamenti, un numero che supera di gran lunga i 4.500 emendamenti presentati lo scorso anno. Tra queste proposte, ben 1.600 sono state firmate dai partiti di maggioranza. Le opposizioni, composte dal Partito Democratico e dal Movimento Cinquestelle, hanno espresso preoccupazione, ritenendo che l’elevato numero di emendamenti da parte della maggioranza rappresenti una chiara indicazione di insoddisfazione nei confronti della legge di bilancio presentata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Dall’altro lato, il governo ha risposto che si tratta di “normale dialettica” politica.
Le proposte in discussione
Tra le proposte più significative degli emendamenti emerge una regolamentazione più severa sul fast fashion proveniente da paesi extra UE. Le imprese saranno obbligate a dimostrare la conformità alle normative europee riguardanti la sicurezza dei prodotti, la tutela ambientale e i diritti dei lavoratori. Questa iniziativa è stata avanzata da Fratelli d’Italia, con l’obiettivo di garantire una concorrenza leale e combattere il dumping sociale e ambientale. Tra le altre proposte presentate dal partito di Giorgia Meloni ci sono nuove norme sugli scioperi nel settore dei trasporti, l’introduzione di una tassa di 2 euro sui piccoli pacchi provenienti da paesi extra UE, e un’imposta speciale di bollo sui pagamenti in contante superiori a 5.000 euro.
Da parte di Forza Italia, è stata avanzata una richiesta di annullamento della norma che prevede un’aliquota del 26% per gli affitti brevi tramite piattaforme online. Il partito, guidato dal vicepremier Antonio Tajani, ha anche proposto detrazioni per interventi di manutenzione e ristrutturazione di tombe e cappelle. Inoltre, ha chiesto un incremento delle assunzioni nelle forze di polizia e nei vigili del fuoco. Infine, è stata proposta una misura di decontribuzione per le lavoratrici madri, con esonero per chi guadagna meno di 40.000 euro all’anno.
Le richieste della Lega e di Noi Moderati
La Lega ha avanzato una proposta per aumentare l’aliquota base dell’Irap per banche e assicurazioni di due punti percentuali, così da generare oltre un miliardo di euro per il comparto sicurezza nel triennio. Inoltre, ha sottolineato la necessità di ottenere fondi dal Mes per il settore sanitario.
Dall’altro lato, Noi Moderati ha presentato una proposta per una cedolare secca agevolata al 15% per gli affitti a lungo termine, oltre a chiedere di portare in detrazione al 22% le spese per l’acquisto di libri scolastici, con un costo previsto di 67 milioni di euro all’anno a partire dal 2026.
Le opposizioni e il dibattito sul condono
Le opposizioni, unite in un pacchetto di 16 emendamenti, hanno messo in evidenza questioni cruciali come il salario minimo, la sterilizzazione del drenaggio fiscale e il ripristino di misure di sostegno per l’istruzione e la sanità. Partiti come Pd, M5s, Avs e Iv, con l’aggiunta di +Europa nella fase di discussione alla Camera, hanno chiesto un intervento deciso su temi che riguardano il welfare e le politiche industriali.
Nel contesto di questo dibattito, il tema del ‘condono’ ha sollevato polemiche, soprattutto in vista delle elezioni regionali in Campania. Il senatore Antonio Iannone di Fratelli d’Italia ha annunciato un emendamento che mira a correggere una presunta ingiustizia legata alla sanatoria edilizia del 2003. La deputata Imma Vietri ha sostenuto che tale emendamento rappresenta un passo verso la giustizia per i cittadini campani esclusi dalla sanatoria. Tuttavia, le critiche non sono mancate, con esponenti del Pd che hanno definito l’iniziativa come una mera strategia elettorale, mentre altri, come Angelo Bonelli, hanno bollato l’emendamento come irresponsabile.
