L’inquinamento domestico: suggerimenti per mantenere un ambiente sano

Rosita Ponti

Novembre 15, 2025

L’analisi della qualità dell’aria negli ambienti chiusi ha portato a risultati sorprendenti, suggerendo che l’aria che respiriamo al chiuso potrebbe non essere così sicura come si pensava. Ricercatori del CNR e dell’Enea hanno condotto uno studio approfondito, monitorando per un mese, 24 ore su 24, l’aria all’interno di un’aula dell’Università Sapienza di Roma. Questo progetto, iniziato nel gennaio 2025, ha cercato di chiarire se l’inquinamento indoor possa essere meno dannoso rispetto a quello esterno, spesso influenzato dal traffico e dal riscaldamento.

Un’analisi approfondita dell’inquinamento indoor

Il team di ricerca ha scoperto che l’inquinamento indoor è influenzato non solo da fonti interne come il fumo di tabacco e i prodotti per la pulizia, ma anche dall’aria esterna che penetra negli ambienti chiusi. Secondo i risultati, l’aria esterna può influenzare significativamente la qualità dell’aria interna, soprattutto in condizioni meteorologiche particolari, come pioggia o vento. Per misurare l’impatto sulla salute, i ricercatori hanno utilizzato un sistema innovativo con cellule di tessuto polmonare umano, esponendole all’aria dell’aula e analizzando le risposte tossicologiche in laboratorio. Massimo Santoro, ricercatore dell’Enea, ha dichiarato che l’analisi si è concentrata sull’espressione di geni coinvolti in processi di stress ossidativo, infiammazione e danno al DNA.

Le conseguenze per la salute umana

Un aspetto cruciale emerso dallo studio riguarda le caratteristiche chimico-fisiche dell’aerosol atmosferico esterno, che subiscono alterazioni quando il particolato entra negli spazi chiusi. In particolare, l’attenzione si è focalizzata su particelle come il black carbon e il particolato fine (PM 2,5) e ultra fine (PM 0,1). Queste particelle, spesso trascurate negli studi, si rivelano vettori di molecole tossiche per la salute. Francesca Costabile, del CNR, ha spiegato che le particelle ultra fine sono talmente piccole da poter penetrare nei polmoni e raggiungere organi vitali come cuore, fegato e cervello. Inoltre, la loro natura scura le rende capaci di assorbire sostanze tossiche, aumentando la loro pericolosità.

L’analisi ha rivelato che la qualità dell’aria indoor è fortemente influenzata da fattori esterni, rendendo necessaria una maggiore attenzione alla ventilazione e alla qualità dell’aria che respiriamo nei nostri ambienti quotidiani. La ricerca continua a esplorare le implicazioni di questi risultati, sottolineando l’importanza di monitorare l’inquinamento indoor e di adottare misure preventive per proteggere la salute pubblica.

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