Il Regno Unito introduce nuove regole restrittive per i rifugiati

Rosita Ponti

Novembre 16, 2025

Il Governo laburista del Regno Unito ha ufficialmente comunicato la sua intenzione di ridurre drasticamente le tutele e i diritti per i richiedenti asilo e i rifugiati. Questa decisione, anticipata nei giorni scorsi dalla BBC, è stata confermata dalla Ministra degli Interni, Shabana Mahmood, che ha dichiarato: “Metterò fine al ‘biglietto d’oro’ del Regno Unito per i richiedenti asilo”. Con questa espressione, la ministra intende rendere meno automatico e permanente l’ottenimento dello status di rifugiato. Le nuove misure rappresentano un significativo inasprimento delle politiche migratorie, con conseguenze dirette sulla vita di migliaia di persone.

Le nuove restrizioni in dettaglio

Tra le modifiche più significative annunciate, vi è la riduzione della durata dello status di rifugiato. Attualmente fissata a cinque anni, questa verrà ridotta a 30 mesi (due anni e mezzo), accompagnata da una revisione periodica più rigorosa. Questa modifica impone ai rifugiati di sottoporsi a controlli ravvicinati per mantenere la loro posizione nel Paese.

La riforma più incisiva riguarda il percorso verso la residenza permanente. Il tempo necessario per poter fare richiesta di residenza permanente (noto come Indefinite Leave to Remain, o ILR) verrà notevolmente allungato. Non basteranno più i cinque anni attuali; i rifugiati dovranno ora attendere ben 20 anni prima di poter inoltrare la domanda per stabilirsi in modo definitivo nel Regno Unito. Queste nuove misure hanno suscitato preoccupazioni tra le organizzazioni per i diritti umani, che avvertono sui rischi di una maggiore vulnerabilità per i richiedenti asilo.

Dettagli in parlamento

Il pacchetto completo dei provvedimenti sarà presentato in Parlamento dalla Ministra Shabana Mahmood lunedì 16 novembre 2025. L’annuncio segna un punto di svolta nelle politiche del Governo laburista e giunge in un periodo di intenso dibattito pubblico riguardo all’immigrazione e alla gestione dei flussi di richiedenti asilo. L’intento dichiarato è quello di scoraggiare gli arrivi e garantire che lo status di rifugiato non conduca a un percorso rapido verso la stabilizzazione a lungo termine.

La proposta ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che la vedono come un passo necessario per controllare l’immigrazione, mentre altri la considerano una violazione dei diritti fondamentali delle persone in cerca di protezione. Con la presentazione di queste misure, il Governo intende affrontare le crescenti preoccupazioni riguardo alla gestione dei flussi migratori e alla sicurezza nazionale.

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