Papa Leone XIV: la Chiesa come guida di speranza per i bisognosi globali

Rosita Ponti

Novembre 16, 2025

Nella XXXIII domenica del Tempo Ordinario, il 16 novembre 2025, Papa Leone XIV ha officiato una celebrazione eucaristica presso la Basilica di San Pietro, in occasione della conclusione del Giubileo dei Poveri. Questo evento, che ha avuto luogo a Roma dal 14 al 16 dicembre, ha incluso la IX edizione della Giornata Mondiale dei Poveri, attirando oltre 10.000 pellegrini da ogni parte del mondo. Tra i partecipanti, molte persone in situazioni di fragilità e povertà, supportate da associazioni caritative e volontari delle varie diocesi.

La celebrazione eucaristica

Durante l’omelia, Papa Leone ha richiamato l’attenzione sulla prima lettura del Vangelo del giorno, sottolineando la presenza di Dio nei momenti drammatici della storia. Il Santo Padre ha esortato i discepoli a non lasciarsi intimidire dalle difficoltà, ma a mantenere viva la speranza, ricordando che la promessa di Gesù è sempre attuale: «Neppure un capello del capo perirà». Ha invitato i fedeli a rimanere forti di fronte a persecuzioni e sofferenze, affermando che Dio non abbandona mai i suoi, ma si schiera sempre dalla parte dei più deboli, come orfani, stranieri e vedove.

La giornata mondiale dei poveri

La Giornata Mondiale dei Poveri rappresenta un momento cruciale per le comunità, ponendo gli indigenti al centro di ogni azione pastorale. Non si tratta solo di un’opportunità per rinnovare l’impegno verso i poveri, ma anche di un invito a vivere una vera solidarietà. Papa Leone XIV ha affermato che Dio ha abbracciato la povertà per arricchirci attraverso le storie e le esperienze delle persone in difficoltà. Ogni forma di povertà, ha sottolineato, è una chiamata a vivere il Vangelo e a portare segni di speranza.

Il Giubileo ha visto il Papa esortare i presenti a prestare attenzione alle necessità degli altri, partendo dalle relazioni familiari fino ad estendersi ai luoghi di lavoro, studio e anche nel mondo digitale. La chiamata è quella di diventare testimoni della tenerezza divina, spingendosi verso i margini della società.

Riflessioni sull’amore di Dio

Nel suo discorso, Papa Leone XIV ha citato un passaggio della sua enciclica «Dilexi te – Io ti ho amato», evidenziando come Dio ci guarda con amore eterno, nonostante la nostra vulnerabilità. La Chiesa, ha affermato, desidera essere un luogo di accoglienza e giustizia, specialmente in un tempo segnato da povertà vecchie e nuove.

Il Papa ha messo in evidenza che gli scenari di guerra in diverse regioni del mondo evidenziano uno stato di impotenza. Tuttavia, ha ribadito che non dobbiamo rassegnarci, poiché la vera storia può cambiare. Ha parlato delle molteplici forme di povertà che affliggono il mondo contemporaneo, sottolineando le difficoltà materiali, morali e spirituali, in particolare per i giovani, e ha indicato la solitudine come un dramma che attraversa tutte le povertà.

Appello ai leader mondiali

Papa Leone XIV ha chiesto ai leader mondiali di ascoltare il grido dei più poveri, affermando che non ci sarà pace senza giustizia. Ha invitato i Capi di Stato e i Responsabili delle Nazioni a prestare attenzione alle necessità dei meno fortunati, che spesso si manifestano attraverso migrazioni forzate e richieste di aiuto, soffocate dalla retorica del benessere e da un progresso che ignora le disuguaglianze.

La povertà nella Capitale

Per la Chiesa, i poveri non rappresentano una mera distrazione, ma sono considerati i fratelli e le sorelle più amati. Ogni persona in difficoltà, con la propria esistenza e saggezza, ci invita a vivere il Vangelo in modo autentico. Il Vescovo di Roma ha espresso gratitudine agli operatori della carità e ai volontari, esortandoli a diventare una coscienza critica nella società.

Il recente rapporto della Caritas di Roma ha descritto la Capitale come una “Città di cristallo”, splendida in superficie ma segnata da disuguaglianze e povertà. Secondo il rapporto del 2025, il 6,9% della popolazione vive in condizioni abitative gravi, mentre l’8,5% dei lavoratori è considerato povero, evidenziando che un’occupazione non garantisce più stabilità economica.

Con l’avvicinarsi della chiusura della Porta Santa, fissata per il 6 gennaio 2026, il Papa ha esortato ogni cristiano a custodire e trasmettere i doni ricevuti durante questo anno di preghiera e testimonianza, ispirandosi all’esempio dei Santi che hanno servito Cristo nei più bisognosi.

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