Qualità della vita 2025: Milano guida la classifica, seguita da Bolzano e Bologna, ma è ultima per reati e sicurezza. Caltanissetta in fondo.

Veronica Robinson

Novembre 16, 2025

Nell’ambito dell’Indagine annuale sulla qualità della vita 2025, condotta da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, Milano si conferma al vertice della classifica, giunta alla sua 27esima edizione. Il capoluogo lombardo si distingue per l’eccellenza nei servizi, nel reddito, nella gestione delle infrastrutture e nella vitalità del tessuto produttivo, posizionandosi davanti a città come Bolzano, Bologna, Firenze e Monza e della Brianza. Tuttavia, Milano si colloca all’ultimo posto per quanto riguarda la sicurezza e i reati.

Conferme e variazioni rispetto al 2024

Analizzando i dati rispetto alla classifica del 2024, Milano e Bolzano mantengono le loro posizioni, mentre Bologna guadagna un posto nella graduatoria. Monza e della Brianza, invece, perdono terreno. Notevoli avanzamenti si registrano per Rimini e Ascoli Piceno, che salgono rispettivamente al 12° e al 15° posto, con guadagni di oltre venti posizioni rispetto all’anno precedente. Sul versante opposto, Caltanissetta rimane in fondo alla classifica (107esima), seguita da Crotone (106esima) e Reggio Calabria (105esima), con quest’ultima che guadagna una posizione. Foggia, Pordenone e Gorizia evidenziano un netto arretramento, passando rispettivamente dalla 93esima alla 104esima, dalla 9 alla 23 e dalla 26 alla 52 posizione.

Lo studio sulla qualità della vita 2025

L’indagine analizza nove dimensioni fondamentali: affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, turismo, intrattenimento e cultura. Questi aspetti consentono un’analisi approfondita della qualità della vita a livello locale. Le 107 province italiane sono state raggruppate in cinque cluster (Mediterraneo, Francigena, Adriatico, Padania, Metropoli), offrendo una visione dettagliata delle specificità territoriali. Nel 2025, la qualità della vita è stata giudicata buona o accettabile in 60 province, un dato che segna un calo rispetto agli anni precedenti e indica un deterioramento generale.

Divario tra province del Centro-Nord e Sud e Isole

L’indagine mette in luce la persistente frattura tra il Centro-Nord e il Sud Italia. Le regioni meridionali continuano a presentare aree significative di disagio sociale. Nel Nord-Ovest, si registra un leggero arretramento, con 19 province su 25 che rientrano nei gruppi con qualità della vita buona o accettabile, due in meno rispetto all’edizione precedente. Al contrario, il Nord-Est mostra una situazione opposta, mentre le province centrali mostrano un lieve miglioramento. Tra le province meridionali, solo L’Aquila si colloca nel gruppo con qualità accettabile, mentre Pescara e Teramo, presenti lo scorso anno, non figurano più.

Affari e lavoro

Nella dimensione “Affari e lavoro“, gli indicatori analizzano il mercato occupazionale, le imprese, l’incidenza dei protesti e la presenza di startup e PMI innovative. Bolzano si conferma al primo posto, seguita da Firenze, che guadagna ben 16 posizioni rispetto all’anno scorso. Le province di Prato, Padova e Trento completano la parte alta della classifica. In fondo alla graduatoria, si trovano province meridionali come Agrigento, Siracusa e Napoli.

Ambiente

La dimensione ambientale si suddivide in due sottodimensioni: una negativa, che include indicatori di impatto ambientale, e una positiva, legata alle azioni degli amministratori locali. Bolzano si posiziona al vertice della classifica per la qualità ambientale, seguita da Bologna, Bergamo e Reggio Emilia. Tra le prime 19 province, 6 appartengono al Nord-Ovest, 12 al Nord-Est e Macerata rappresenta l’Italia centrale. In fondo alla classifica si confermano Palermo e Catania.

Reati e sicurezza

Ascoli Piceno si colloca al primo posto nella dimensione reati e sicurezza, guadagnando dieci posizioni rispetto all’anno precedente. Seguono Oristano, Potenza, Matera e Treviso. L’analisi mostra una stabilità nella sicurezza, con 65 province che presentano una qualità della vita buona o accettabile, un dato che si mantiene costante negli ultimi sette anni. Le province meno sicure includono Roma, Trieste, Firenze e Milano, quest’ultima in ultima posizione.

Sicurezza sociale

Nel 2025, la dimensione della sicurezza sociale ha visto l’introduzione di nuovi indicatori, tra cui la percentuale di Neet e altri relativi a omicidi stradali e morti per abuso di sostanze. Ascoli Piceno apre la classifica, seguita da Lodi, Prato, Siena e Ragusa, mentre chiude Sud Sardegna.

Istruzione e formazione

La dimensione Istruzione e formazione comprende sei indicatori, tra cui il tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia e la percentuale di laureati. Bologna si conferma al primo posto, seguita da Milano, Udine, Trieste e Ascoli Piceno. In coda, Caltanissetta e Crotone.

Popolazione

La dimensione della popolazione ha subito modifiche significative nel 2022, con l’introduzione di nuovi indicatori. Bolzano si conferma al primo posto per l’undicesimo anno consecutivo, seguita da Trento, Brescia, Monza e Milano. Chiudono la classifica Sud Sardegna e Oristano.

Sistema salute

Nel 2025, la dimensione del sistema salute ha introdotto indicatori di attività ospedaliera, catturando l’impatto della mobilità ospedaliera. Ancona guida la classifica, seguita da Catanzaro, Siena, Pisa e Verona. La provincia del Sud Sardegna chiude la graduatoria, peggiorando di una posizione.

Turismo

La nuova dimensione dedicata a turismo, intrattenimento e cultura vede Bolzano al primo posto, seguita da Trieste, Rimini, Roma e Livorno. Il gruppo di testa comprende 17 province, rispetto alle 14 dello scorso anno. Chiude la classifica Enna.

Reddito e ricchezza

Quest’anno, la ricchezza matrimoniale è stata sostituita dai valori immobiliari. Milano guida la classifica, seguita da Bolzano, Firenze, Monza e Bologna. Crotone rimane in ultima posizione, come negli anni precedenti.

Marino Longoni, condirettore di ItaliaOggi, osserva che la classifica 2025 conferma tendenze già emerse in passato, evidenziando la resilienza delle grandi città del Centro-Nord e il crescente divario con il Sud, dove si registrano segnali di disagio sociale. Attilio Lombardi, fondatore di Ital Communications, sottolinea l’importanza di questa indagine per comprendere le criticità e le opportunità di crescita a livello locale. Alessandro Polli, docente di Statistica all’Università La Sapienza, evidenzia la completezza dello studio, che mette in luce la crescente vulnerabilità del Mezzogiorno rispetto alle province del Centro-Nord.

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