Lecce, un cane abbandonato sul balcone precipita e perde la vita: sanzionato il proprietario

Rosita Ponti

Novembre 17, 2025

Il Tribunale di Lecce ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di un uomo accusato di abbandono di animali a seguito della tragica morte del suo cane, precipitato dal balcone di un appartamento situato al terzo piano. Le indagini hanno rivelato una situazione di grave negligenza: il cane viveva in uno spazio eccessivamente ristretto, esposto alle intemperie e, in alcune occasioni, legato con una corda. La caduta dell’animale sarebbe stata facilitata dalla presenza di una panca posizionata vicino alla ringhiera. Il giudice ha inflitto una multa di 5mila euro, oltre a ordinare il risarcimento dei danni all’associazione animalista che si è costituita parte civile e il pagamento delle spese legali.

Le condizioni di vita dell’animale

Dalle indagini è emerso che il cane era costretto a vivere su un balcone di dimensioni insufficienti, non in grado di garantire il suo benessere. L’animale era continuamente esposto a temperature estreme e alle intemperie, senza alcun riparo adeguato. In alcune circostanze, era anche legato con una corda, limitando ulteriormente la sua mobilità. Il Tribunale ha evidenziato che il cane mostrava segni di sofferenza e isolamento nel tempo, fattori che suggerivano una condizione di abbandono.

Analisi della dinamica della caduta

La morte del cane è avvenuta a causa di una caduta dal terzo piano dell’abitazione. Nella ricostruzione fornita dal Tribunale, è emerso che la panca collocata vicino alla ringhiera potrebbe aver giocato un ruolo cruciale, permettendo all’animale di tentare di affacciarsi o arrampicarsi, perdendo così l’equilibrio. Le prove raccolte durante le indagini e le testimonianze hanno contribuito a delineare un contesto di pericolo costante, aggravato dalla mancanza di un ambiente adeguato e dal disinteresse del proprietario nella gestione dell’animale.

Normativa sulla tutela degli animali

La sentenza si riferisce alla legge 20 luglio 2004, n. 189, che stabilisce il divieto di maltrattamento degli animali e introduce specifici reati legati all’abbandono e alla crudeltà verso di essi. Questa normativa riconosce gli animali come esseri viventi meritevoli di protezione e prevede pene più severe rispetto alle leggi precedenti, inasprendo le sanzioni per maltrattamento, abbandono, uccisione e utilizzo di animali in combattimenti clandestini. Il Tribunale di Lecce ha applicato questa legge, richiamando in particolare le disposizioni del Codice penale relative ai reati contro gli animali.

Dettagli sulla condanna e responsabilità del proprietario

Il giudice ha condannato il proprietario del cane a pagare una multa di 5mila euro. Inoltre, la sentenza impone il risarcimento dei danni all’associazione animalista, che si è costituita parte civile, e il pagamento delle spese processuali. Questa decisione ribadisce il principio secondo cui la custodia di un animale comporta responsabilità chiare, in particolare per quanto riguarda la tutela delle sue condizioni di vita.

Le sanzioni per abbandono di animali

Il reato di abbandono di animali è disciplinato dall’articolo 727 del Codice penale, che punisce chi abbandona animali domestici o li tiene in condizioni incompatibili con la loro natura, causando loro gravi sofferenze. La legge prevede sanzioni che possono consistere in multe o arresti, con un sistema sanzionatorio che è stato progressivamente rafforzato per garantire una maggiore protezione agli animali. Le pene inflitte variano in base alla gravità delle condizioni di detenzione, alla durata dell’abbandono e alle conseguenze sul benessere dell’animale.

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