Oggi, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà per discutere il futuro della Striscia di Gaza, mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ribadisce la sua posizione contraria alla creazione di uno Stato palestinese. Dall’inizio della tregua, il bilancio delle vittime nella Striscia è salito a 266 morti.
Il punto dalla Striscia di Gaza
La situazione nella Striscia di Gaza continua a deteriorarsi. Secondo le autorità sanitarie locali, il numero totale delle vittime ha raggiunto le 266 unità dal 10 ottobre, data in cui è entrato in vigore l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Nelle ultime 72 ore, 17 nuovi corpi sono stati recuperati, di cui due sono state identificati come nuove vittime e 15 sono stati estratti dalle macerie. Le autorità segnalano che molte persone sono ancora intrappolate sotto le macerie o lungo le strade, rendendo le operazioni di soccorso estremamente difficili. Il rapporto evidenzia anche un incremento dei feriti, che attualmente ammontano a 635. Il conflitto, iniziato il 7 ottobre 2023, ha causato un totale di 69.483 morti e oltre 170.706 feriti.
Le dichiarazioni del ministro israeliano Sa’ar
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha espresso la sua ferma opposizione alla creazione di uno Stato palestinese, definendolo equivalente al riconoscimento di uno “Stato terrorista“. Durante un incontro con una delegazione di giovani tedeschi, Sa’ar ha affermato che alcuni progetti proposti dopo il 7 ottobre mirano a creare un entità palestinese nel cuore di Israele, avvertendo che ciò porterebbe solo a un ulteriore conflitto. La sua posizione si allinea con quella di Netanyahu, il quale ha sempre negato la responsabilità per le mancanze di sicurezza che hanno portato all’uccisione di circa 1.200 israeliani.
Commissione d’inchiesta sul 7 ottobre
Il governo israeliano ha annunciato la creazione di una commissione d’inchiesta indipendente per esaminare le vulnerabilità nella sicurezza che hanno facilitato gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Secondo fonti locali, Netanyahu nominerà una commissione ministeriale che definirà il mandato e i temi dell’indagine. A differenza di una commissione statale, i membri di questa commissione non saranno scelti dal presidente della Corte Suprema, ma da politici. La commissione avrà 45 giorni per fornire raccomandazioni al governo, mentre Netanyahu continua a sostenere che eventuali responsabilità ricadono sull’apparato della sicurezza e non sulla politica.
Incidenti al confine libanese
Nel sud del Libano, un carro armato israeliano ha aperto il fuoco contro militari dell’UNIFIL, giustificando l’azione con le “cattive condizioni meteorologiche“. L’esercito israeliano ha dichiarato che i colpi di avvertimento sono stati sparati verso due sospetti, che si sono rivelati essere soldati delle Nazioni Unite in pattuglia. La questione è attualmente sotto inchiesta, e l’esercito ha sottolineato che non ci sono stati colpi deliberati contro i soldati dell’UNIFIL.
Nuovi attacchi aerei e violazioni della tregua
Secondo l’agenzia palestinese Wafa, tre palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano a Khan Yunis, un atto considerato una violazione dell’accordo di cessate il fuoco. Fonti mediche locali hanno confermato che i corpi delle vittime sono stati trasferiti al complesso medico Nasser. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha effettuato demolizioni nella parte settentrionale di Rafah, accompagnate da intensi bombardamenti aerei.
Situazione umanitaria a Gaza
L’UNRWA ha denunciato che Israele sta violando il diritto internazionale imponendo restrizioni ai flussi di aiuti verso Gaza, dove la popolazione sta affrontando gravi carenze di cibo e beni di prima necessità. Natalie Boucly, vicecommissario generale dell’UNRWA, ha sottolineato l’urgenza di garantire l’ingresso degli aiuti, evidenziando che le scorte attualmente bloccate potrebbero nutrire l’intera popolazione di Gaza per tre mesi. Boucly ha richiamato l’attenzione sul fatto che Israele, in quanto potenza occupante, non sta rispettando le normative internazionali.
Voto del Consiglio di sicurezza dell’ONU sul piano di Trump
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite voterà lunedì su una bozza di risoluzione proposta dagli Stati Uniti per approvare il piano di Donald Trump per Gaza. La proposta prevede un mandato fino alla fine di dicembre 2027 per un “comitato per la pace” e autorizza l’invio di una forza internazionale di stabilizzazione. Gli Stati Uniti, insieme a diverse nazioni arabe, stanno spingendo per un’adozione rapida della risoluzione.
Prospettive future per Gaza
Secondo il Guardian, gli Stati Uniti starebbero considerando una divisione a lungo termine di Gaza in una “zona verde” sotto controllo militare israeliano e internazionale, e una “zona rossa” lasciata in macerie. Fonti informate hanno confermato che le forze straniere si dispiegheranno inizialmente al fianco delle forze israeliane. La situazione nella Striscia di Gaza rimane complessa e in continua evoluzione, con le famiglie locali che affrontano crescenti difficoltà a causa della crisi umanitaria e delle tensioni politiche.
