Roma, case popolari Ater: tra alloggi vuoti e liste d’attesa bloccate

Veronica Robinson

Novembre 17, 2025

Lunedì 17 novembre 2025, la trasmissione “Fuori dal Coro” ha messo in luce la difficile situazione di Anna, una donna di 68 anni che da 16 anni attende l’assegnazione di una casa popolare a Roma. Durante l’intervista, Anna ha raccontato le sue difficoltà economiche, rivelando di aver dovuto vendere tutto ciò che possedeva per riuscire a pagare l’affitto. La signora ha espresso il suo disagio, sottolineando che, nonostante abbia i requisiti per ricevere un alloggio, ci sono altre 22 persone in graduatoria prima di lei.

La lunga attesa per una casa popolare

Anna, che assiste il marito malato di cancro, ha presentato la sua richiesta di assegnazione a Ater Roma nel 2009. La sua storia non è unica; molte persone nella capitale si trovano nella stessa situazione, cercando disperatamente un alloggio a prezzi accessibili. La signora ha espresso il suo rammarico per il lungo tempo di attesa e per la mancanza di risposte da parte dell’ente competente. La sua testimonianza evidenzia un problema più ampio che affligge la città, dove la domanda di case popolari supera di gran lunga l’offerta disponibile.

Il mercato immobiliare in crisi

Dal 2020 ad oggi, l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale ha messo all’asta circa 500 immobili rimasti sfitti, nonostante la crescente domanda di alloggi a prezzi calmierati. A fine novembre, sono previsti ulteriori 13 appartamenti sul mercato, con una base d’asta complessiva di 2,9 milioni di euro. Questo scenario solleva interrogativi su come le autorità locali stiano gestendo la situazione abitativa nella capitale, in un contesto in cui circa 16mila richiedenti aspettano una soluzione.

Reazioni e proposte per il futuro

Annamaria Addante, rappresentante dell’associazione inquilini Ater, ha commentato la situazione, suggerendo che chi attende una casa popolare dovrebbe denunciare le aste alla Procura della Repubblica. Dall’altra parte, Orazio Campo, commissario di Ater Roma, ha affermato che l’ente ha un bilancio di 1,2 miliardi di euro di crediti e che è costretto a vendere alcuni immobili per poter effettuare anche solo la manutenzione ordinaria. Questa situazione mette in evidenza la necessità di una riforma nel settore dell’edilizia pubblica, per garantire che le persone in difficoltà possano avere accesso a un alloggio dignitoso e stabile.

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