Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato il piano statunitense per la Striscia di Gaza il 17 novembre 2025, un passo che il presidente americano Donald Trump ha definito “storico”, promettendo un futuro di pace. Tuttavia, la situazione sul campo rimane critica, con il bilancio delle vittime che ha raggiunto quota 266 dall’inizio della tregua.
Attacchi dei coloni israeliani in Cisgiordania
Nella serata di lunedì 13 novembre, il villaggio palestinese di al-Jab’a, situato nella Cisgiordania occupata, è stato teatro di violenti attacchi da parte di coloni israeliani, che hanno incendiato abitazioni e veicoli. Questo episodio si inserisce in una serie di aggressioni che hanno colpito la regione nelle ultime settimane, suscitando anche una condanna da parte del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
L’azione è avvenuta dopo scontri tra le forze di sicurezza israeliane e coloni che tentavano di difendere un avamposto non autorizzato in fase di demolizione. Secondo il COGAT, l’organismo militare israeliano, la polizia ha arrestato sei persone durante le operazioni di sgombero, mentre centinaia di coloni hanno reagito lanciando pietre e incendiando pneumatici. La violenza ha raggiunto picchi allarmanti, con oltre 260 incidenti documentati solo nel mese di ottobre, il numero più alto mai registrato. Fino ad oggi, nel 2025, sono stati uccisi 690 palestinesi e 38 israeliani.
Astensioni di Cina e Russia al Consiglio di Sicurezza
Il voto del Consiglio di Sicurezza ha visto le astensioni significative di Cina e Russia, che hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alla risoluzione proposta. L’ambasciatore cinese Fu Cong ha dichiarato che il testo è “carente in molti aspetti”, criticando la mancanza di un impegno chiaro per la soluzione dei due Stati e il ruolo centrale dell’Autorità Nazionale Palestinese. Anche l’ambasciatore russo Vassily Nebenzia ha evidenziato l’assenza di strumenti di controllo e responsabilità, ritenendo che la risoluzione si basi esclusivamente sulle promesse degli Stati Uniti.
Trump esprime soddisfazione per l’approvazione della risoluzione
Dopo il voto, Donald Trump ha espresso il suo entusiasmo attraverso il social media Truth, affermando che il piano di pace per Gaza rappresenta un momento storico per l’intero pianeta. Ha elogiato i membri del Consiglio di Sicurezza, inclusi Cina e Russia, per il loro sostegno e ha anticipato ulteriori annunci riguardo ai membri del nuovo Comitato per la pace, che sarà presieduto dallo stesso Trump.
Accoglienza del piano da parte dell’ANP
L’Autorità Nazionale Palestinese ha accolto favorevolmente l’adozione della risoluzione, sottolineando l’importanza di un cessate il fuoco permanente e della fornitura di assistenza umanitaria. L’ANP ha espresso la propria disponibilità a collaborare con gli Stati Uniti e con altri attori internazionali per garantire l’implementazione della risoluzione, evidenziando la necessità di un ritorno alla normalità per la popolazione di Gaza.
Rifiuto di Hamas al piano di pace
Il movimento Hamas ha respinto il piano statunitense, definendolo una forma di occupazione e sottolineando la mancanza di un ruolo significativo per i palestinesi. Hamas ha dichiarato che qualsiasi forza internazionale deve essere limitata al monitoraggio dei confini e non deve interferire con la resistenza palestinese.
Situazione umanitaria a Gaza
La crisi umanitaria nella Striscia di Gaza continua a preoccupare, con oltre 13 mila famiglie colpite da recenti inondazioni. L’ONU ha distribuito tende e coperte per alleviare le sofferenze della popolazione. Tuttavia, il numero di macerie rimaste nella regione è ancora allarmante, con circa 58 milioni di tonnellate di detriti da rimuovere.
Raid aereo su Gaza City
Un attacco aereo israeliano nella zona orientale di Gaza City ha provocato almeno 13 feriti, tra cui bambini. Le autorità locali hanno confermato che uno dei feriti versa in condizioni critiche, evidenziando la continua instabilità nella regione.
Incontro alla Casa Bianca con il principe saudita MBS
Oggi, 18 novembre 2025, il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman si incontrerà alla Casa Bianca con Donald Trump. Durante l’incontro, Trump insisterà affinché l’Arabia Saudita aderisca agli Accordi di Abramo, nonostante la posizione di Riyadh rimanga ferma sulla necessità di una soluzione al conflitto israelo-palestinese prima della normalizzazione delle relazioni.
Ultime dichiarazioni di Ben-Gvir
Il ministro israeliano Itamar Ben-Gvir ha minacciato di arrestare il leader palestinese Abu Mazen e di attuare omicidi mirati contro i vertici dell’ANP in caso di riconoscimento internazionale dello Stato palestinese, suscitando forti reazioni all’interno del dibattito politico israeliano.
La situazione in Medio Oriente rimane complessa e in continua evoluzione, con le tensioni che continuano a crescere mentre la comunità internazionale cerca di trovare una soluzione duratura al conflitto.
