Morte di Pietro Silva Orrego: l’amico soccorritore era presente per aiutare

Veronica Robinson

Novembre 18, 2025

Man mano che il tempo passa, emergono nuovi particolari riguardanti il tragico incidente stradale che ha portato alla morte del giovane Pietro Silva Orrego, avvenuto domenica 16 novembre 2025 a Milano. Le indagini si stanno concentrando su vari aspetti della dinamica dell’incidente, che ha coinvolto due veicoli in un impatto devastante.

La verità sull’amico e il suo ruolo nell’incidente

Un amico di Pietro, inizialmente sospettato di essere alla guida del SUV coinvolto, ha visto la sua posizione chiarita grazie a filmati emersi sui social media. Questi video mostrano il giovane accorrere sul luogo dell’incidente in via Fulvio Testi, insieme ad altre persone, mentre grida disperato: “Ci sono i miei amici che stanno morendo”. La sua testimonianza è stata avvalorata dall’assenza di ferite e dalla presenza di macchie di sangue, che però non appartenevano a lui.

Inizialmente, l’amico aveva dichiarato di essere arrivato sul posto a bordo di un tram, ma le prove video hanno dimostrato che non era mai salito su quel mezzo. Le immagini mostrano chiaramente il ragazzo mentre tenta di rompere i finestrini del SUV per cercare di salvare i suoi amici. La sua presenza sul luogo dell’incidente, nonostante non fosse con loro al momento dello schianto, ha sollevato interrogativi sulla sua posizione e sul perché si trovasse lì. È possibile che avesse trascorso la serata con Pietro e gli altri, scendendo poco prima dell’incidente, dato che abitava nelle vicinanze.

In aggiunta, un altro amico di Orrego, Enrico, potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. Il 23enne aveva noleggiato il SUV e inizialmente aveva affermato di essere al volante al momento dell’incidente.

Il tragico incidente in viale fulvio testi

Il drammatico incidente che ha causato la morte di Pietro Silva Orrego si è verificato alle 6:30 di domenica 16 novembre 2025, in viale Fulvio Testi, all’incrocio con viale Esperia. Il giovane, che avrebbe compiuto 20 anni a dicembre, si trovava a bordo di un SUV Mercedes classe G, noleggiato e con quattro persone a bordo, quando il veicolo ha colliso violentemente con una Opel Corsa, che trasportava solo l’autista.

Dopo l’impatto, il SUV si è ribaltato più volte e ha preso fuoco. I soccorsi hanno trasportato quattro persone in ospedale: tre passeggeri della Mercedes e l’autista dell’Opel Corsa. Pietro è stato operato d’urgenza in arresto cardiaco presso l’ospedale di Niguarda, ma è deceduto nonostante gli sforzi dei medici, sotto gli occhi del padre, anch’esso medico. Una donna di 30 anni è stata ricoverata in codice giallo al Policlinico e versa in condizioni critiche, mentre un 23enne è stato trasportato in codice giallo all’ospedale San Raffaele. L’autista dell’Opel Corsa, nato nel 1993, è stato trasferito in codice giallo all’ospedale Fatebenefratelli e risulta positivo a un test per sostanze stupefacenti.

Le indagini e le possibili cause dell’incidente

Le indagini proseguono, con gli investigatori che stanno esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. Tuttavia, sembra che la telecamera pubblica all’incrocio con viale Esperia non abbia registrato il momento dello schianto. Le ipotesi al vaglio degli inquirenti includono varie dinamiche, come la mancata precedenza, il non rispetto di un semaforo o una manovra azzardata.

Le cause dell’incidente rimangono da accertare. Il SUV Mercedes stava percorrendo viale Fulvio Testi in direzione del centro città quando ha impattato con l’Opel Corsa, proveniente dalla sua sinistra. L’impatto è stato così violento che il SUV si è spezzato in due, separando l’abitacolo dal telaio. Il veicolo, di proprietà di una società di noleggio specializzata in automobili di lusso, ha subito danni irreparabili. Anche l’autista dell’Opel Corsa è stato iscritto nel registro degli indagati, mentre gli agenti della Polizia Locale si occupano dei rilievi del caso.

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