Tragedia a Milano: il 20enne deceduto nel Suv non era al volante, video lo immortalano mentre presta soccorso

Rosita Ponti

Novembre 18, 2025

Nuove informazioni stanno emergendo riguardo all’incidente mortale avvenuto nella mattinata di domenica 23 febbraio 2025, in Viale Fulvio Testi a Milano. La vittima, Pietro Silva Orrego, un ragazzo di 19 anni, ha perso la vita in un impatto che ha coinvolto un potente SUV Mercedes G Brabus, noto per la sua potenza di oltre 700 cavalli. Due video, recentemente diffusi sui social media e ora sotto esame da parte delle autorità, mostrano un giovane di 20 anni che si affretta sul luogo dell’incidente per soccorrere gli amici, suggerendo che non fosse lui alla guida del veicolo, come inizialmente riportato da alcuni testimoni.

Le immagini che cambiano la versione dei fatti

I filmati, registrati da passanti e condivisi online poche ore dopo l’incidente, ritraggono il giovane mentre corre verso il SUV distrutto, avvolto dalle fiamme. Nelle riprese si sente il ragazzo gridare disperatamente: “Ci sono i miei amici che stanno morendo”, come riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera. Durante il tentativo di soccorso, il giovane infrange un finestrino e perde una scarpa, ritrovata successivamente tra i rottami. Queste immagini hanno spinto gli inquirenti a rivedere la prima ricostruzione, che lo indicava come conducente del veicolo di lusso, noleggiato da una società specializzata. Le registrazioni video, ora esaminate dalla Procura, vengono confrontate con i rilievi effettuati sul posto per chiarire la sequenza temporale e i movimenti delle persone coinvolte.

Il ruolo del 20enne e la sua testimonianza

Il giovane, residente a breve distanza dal luogo dell’incidente, è stato subito ascoltato dagli agenti della polizia locale. Un testimone lo aveva inizialmente identificato come il conducente del SUV, ma il ragazzo ha dichiarato di essere arrivato solo dopo l’impatto, affermando di aver preso un tram, informazione poi smentita dalle verifiche. L’esito positivo del test per l’alcol ha sollevato ulteriori sospetti, spingendo gli investigatori a esaminare ogni dettaglio. Tuttavia, la nuova prova video e l’assenza di ferite compatibili con l’impatto sembrano escludere la sua presenza a bordo durante la collisione. Gli inquirenti stanno continuando a ricostruire le ore precedenti all’incidente per determinare se il 20enne fosse con gli amici e se fosse sceso dal SUV poco prima dello schianto.

Chi era alla guida del SUV

Dai primi accertamenti, sembra che al volante del potente Mercedes G Brabus ci fosse Enrico R., un giovane di 23 anni che aveva noleggiato il veicolo. Enrico ha dichiarato di essere stato lui alla guida al momento dell’incidente ed è stato sottoposto a un test per l’alcol in pronto soccorso, in attesa di risultati definitivi. La Procura di Milano sta valutando l’ipotesi di omicidio stradale nei suoi confronti. A bordo del SUV si trovavano anche Pietro Silva Orrego, deceduto nello schianto, e una donna di 30 anni, S.T., che ha subito gravi ferite ed è stata operata d’urgenza; attualmente la sua condizione è stabile, ma la prognosi rimane riservata.

Gli altri feriti e le indagini in corso

Nell’incidente è rimasta coinvolta anche un’Opel Corsa, guidata da L.C., un uomo di 32 anni originario di Napoli, che è stato trasportato in ospedale in codice giallo. Durante i controlli, è emerso che L.C. era positivo al pre-test per le droghe. La polizia locale sta raccogliendo testimonianze, immagini e dati tecnici per chiarire la dinamica dell’incidente e verificare le condizioni di guida di entrambi i conducenti.

Le ipotesi sulla dinamica dello schianto

Secondo le prime indagini, il SUV e l’Opel Corsa stavano viaggiando a velocità sostenuta. Lo scontro è avvenuto all’incrocio con Viale Esperia, nella periferia nord di Milano, dove è presente una sola telecamera pubblica, che al momento non ha catturato il momento esatto dell’impatto. Gli investigatori stanno considerando diverse ipotesi, tra cui il mancato rispetto della precedenza, un semaforo rosso o manovre imprudenti. Entrambi i veicoli sono stati gravemente danneggiati e hanno preso fuoco; il SUV si è addirittura spezzato in due. Inoltre, si è scoperto che il Mercedes era già stato coinvolto in un altro grave incidente circa un anno fa. I dati forniti dal GPS installato a bordo potrebbero rivelarsi cruciali, fornendo informazioni su velocità e traiettoria nei momenti precedenti alla tragedia.

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