Il 2025 segna un importante passo avanti nel campo delle terapie oncologiche in Italia, in particolare grazie alle Car-T (Chimeric Antigen Receptor T-Cells), che rappresentano una vera e propria innovazione terapeutica. Giuseppe Toro, presidente dell’Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma), ha presentato a Firenze la campagna ‘Il futuro รจ qui’, un’iniziativa volta a sensibilizzare pazienti, caregiver e specialisti sulla gestione e l’accesso a queste terapie avanzate.
Il contesto delle car-t in italia
Dal loro arrivo nel Paese, avvenuto oltre sei anni fa, le Car-T hanno cambiato radicalmente il panorama della cura per alcuni tumori del sangue. Queste terapie consistono nella modifica e potenziamento dei linfociti T, cellule del sistema immunitario che, grazie a questa innovazione, riescono a identificare e combattere efficacemente le cellule tumorali. A Firenze, l’incontro ha offerto l’opportunitร di esaminare i progressi e le sfide in questo campo. Con un numero crescente di Car-T autorizzate sia in oncologia che in onco-ematologia, i laboratori di ricerca continuano a esplorare nuovi bersagli terapeutici, promettendo un’evoluzione significativa delle terapie nei prossimi anni.
Toro ha sottolineato l’importanza di rendere queste terapie disponibili in tutto il territorio nazionale, evitando che siano concentrate solo in alcune aree. Attualmente, in Italia sono stati trattati tra i 1.500 e i 1.800 pazienti, con la prima somministrazione risalente al 2019. Inizialmente, solo un centro, presso l’Istituto nazionale dei tumori di Milano, era autorizzato a somministrare queste terapie. Oggi, circa 44 centri sono attivi, con tre di essi situati in Toscana, precisamente a Firenze, Pisa e Siena. Toro ha evidenziato la necessitร di sviluppare iniziative scientifiche e assistenziali, in particolare nelle regioni meridionali.
Il funzionamento delle car-t
Alessandro Maria Vannucchi, professore di Ematologia e direttore del dipartimento di Oncologia dell’Aou Careggi di Firenze, ha spiegato il meccanismo alla base delle Car-T. Queste terapie utilizzano linfociti T, una specifica categoria di globuli bianchi, che nei pazienti affetti da malattie ematologiche non riescono a svolgere adeguatamente la loro funzione difensiva. I linfociti T vengono prelevati dal paziente e successivamente modificati geneticamente per creare un recettore chimerico, noto come Car, capace di riconoscere le cellule tumorali. Una volta reinfusi nel paziente, questi linfociti T ingegnerizzati possono attaccare il bersaglio maligno.
Attualmente, le Car-T sono rimborsate da Aifa per diverse patologie ematologiche, tra cui leucemia linfoblastica acuta e vari tipi di linfoma, oltre al mieloma. Vannucchi ha sottolineato che le Car-T offrono un vantaggio rispetto alle terapie di seconda, terza o quarta linea, evidenziando l’efficacia di queste terapie per malattie altamente aggressive o resistenti ai trattamenti convenzionali.
La complessitร della somministrazione delle car-t
Nonostante i progressi, le Car-T rappresentano un intervento complesso che richiede un’organizzazione adeguata. Vannucchi ha descritto l’importanza di un team multidisciplinare, il cosiddetto Car-T team, composto non solo da ematologi, ma anche da neurologi e personale infermieristico altamente specializzato. Questo team รจ fondamentale per monitorare i pazienti e riconoscere tempestivamente le reazioni avverse, che possono derivare dall’attivazione dei linfociti T. Questi linfociti, una volta attivati, rilasciano proteine infiammatorie che possono causare disturbi gravi, anche a livello del sistema nervoso centrale. Intervenire rapidamente รจ essenziale per limitare tali reazioni e garantire la sicurezza dei pazienti.
Con la crescente diffusione delle Car-T e il continuo sviluppo di nuove terapie, l’Italia si avvia verso un futuro promettente nella lotta contro i tumori del sangue, con l’obiettivo di garantire a tutti i pazienti l’accesso a trattamenti innovativi e salvavita.
