Aodi (AMSI-UMEM): la riforma delle professioni sanitarie è un passo avanti, ma serve di più

Rosita Ponti

Novembre 19, 2025

La riforma delle professioni sanitarie ha intrapreso un cammino cruciale, con il recente consenso del Consiglio dei Ministri e la ratifica del Presidente della Repubblica. Questo disegno di legge, presentato al Parlamento, mira a ridefinire le competenze, le responsabilità, la formazione e la governance del personale sanitario entro il 2026.

Il commento del professor Aodi sulla riforma

Il professor Aodi esprime un giudizio positivo riguardo agli sforzi di riforma, sottolineando l’importanza di coraggio, ascolto e decreti attuativi chiari. “Senza professionisti non c’è sanità”, afferma, evidenziando l’importanza di questa riforma attesa da anni. “Il Governo sta affrontando un problema strutturale del Servizio sanitario nazionale“, continua Aodi, rimarcando la necessità di proteggere i professionisti sanitari, sia italiani che stranieri, in quanto ciò garantisce la qualità delle cure per i cittadini.

Il professore insiste sulla necessità di un dialogo interprofessionale, piuttosto che di barriere, affermando che il futuro della sanità risiede nella collaborazione e nelle competenze certificate. “Chiediamo che la riforma promuova un vero dialogo interprofessionale e non crei nuovi muri”, sottolinea, evidenziando l’importanza di team multidisciplinari e di una formazione aggiornata.

Dettagli sulla riforma e obiettivi

La riforma, che si svilupperà nei prossimi anni, prevede che il Governo emani uno o più decreti legislativi entro il 31 dicembre 2026. Questo intervento mira ad aggiornare i ruoli e le funzioni del personale sanitario, superando norme obsolete e creando un sistema in linea con le esigenze della popolazione e con l’evoluzione tecnologica e clinica.

Un aspetto fondamentale della riforma è l’affidamento ad Agenas della creazione di un sistema nazionale per la mappatura e l’aggiornamento delle competenze professionali, con un focus sulla sanità digitale, intelligenza artificiale e integrazione tra ospedale e territorio.

La formazione rappresenta un altro punto cruciale, con nuovi percorsi per la medicina generale, un rafforzamento delle scuole di specializzazione e una valorizzazione dei profili tecnico-sanitari. Sarà necessario rivedere i criteri di accesso e i fabbisogni formativi per garantire una preparazione adeguata ai professionisti.

Governance e responsabilità professionale

La riforma intende intervenire sulla Legge 3/2018, con l’obiettivo di rendere gli Ordini professionali più rappresentativi, trasparenti ed efficienti. Questo cambiamento è fondamentale per garantire che le esigenze di tutti i professionisti siano ascoltate e rispettate.

Un altro elemento significativo riguarda la responsabilità professionale, con una riscrittura dell’articolo 590-sexies che introduce criteri più equi per la valutazione della condotta dei professionisti. La riforma limiterà la responsabilità penale ai casi di colpa grave, tenendo conto delle linee guida e delle buone pratiche, e integrando fattori come la complessità dei casi e le risorse disponibili.

Collaborazione interprofessionale e formazione continua

Aodi sottolinea l’importanza di mantenere il ruolo centrale del medico nella diagnosi e cura, affermando che questo principio è non negoziabile e fondamentale per la sicurezza dei pazienti. Tuttavia, egli evidenzia anche la necessità di intensificare la collaborazione interprofessionale, promuovendo il rispetto reciproco tra tutte le figure professionali nel settore sanitario.

Il professor Aodi richiede l’implementazione di corsi ECM gratuiti e accessibili a tutti i professionisti, per garantire una formazione continua di qualità e senza disparità. Riguardo agli Ordini professionali, egli sottolinea la necessità di una maggiore partecipazione e rappresentanza, affermando che è inaccettabile che solo una piccola percentuale degli iscritti partecipi alle votazioni.

Un modello di collaborazione in Europa

Aodi menziona l’importanza della collaborazione interprofessionale, evidenziando il ruolo di AMSI e del Movimento Internazionale Uniti per Unire, che promuovono un modello unico in Europa. Queste organizzazioni sono attive nel proporre soluzioni concrete alle criticità del sistema sanitario, senza creare contrapposizioni.

Il professor Aodi conclude enfatizzando l’importanza di una riforma che coinvolga attivamente i professionisti sul campo, sottolineando che senza il loro contributo, le riforme rischiano di rimanere solo sulla carta. La collaborazione e l’ascolto delle esigenze di chi lavora nel settore sono fondamentali per il rilancio del Servizio sanitario nazionale.

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