Bambino di 8 anni rinvenuto senza vita in casa: evidenti segni di violenza

Rosita Ponti

Novembre 19, 2025

Una tragica scoperta ha scosso la comunità di Calimera, un comune situato nel Salento, il 15 marzo 2025. I Carabinieri hanno rinvenuto il corpo senza vita di un bambino di 8 anni all’interno dell’abitazione in cui viveva con la madre. Le prime indagini hanno rivelato segni evidenti di violenza sul corpo del piccolo. La situazione si è ulteriormente complicata con il ritrovamento, avvenuto a Torre dell’Orso, di un cadavere femminile di una donna di 40 anni, che si sospetta possa appartenere alla madre del bambino.

Indagini e segnalazioni

La segnalazione è giunta dall’ex marito della donna, preoccupato per la scomparsa della moglie e del figlio. I militari della compagnia di Lecce, che conducono le indagini, sono intervenuti nell’abitazione di Calimera, dove hanno fatto il macabro rinvenimento del corpo del bambino, il quale presentava segni di aggressione con arma da taglio.

Ritrovamento in mare

La vicenda ha preso una piega inquietante nel pomeriggio del 14 marzo, quando una motovedetta della Capitaneria di Porto di Otranto ha segnalato il ritrovamento del cadavere della donna in mare. Elementi identificativi, come distintivi, tatuaggi e piercing, sono stati determinanti per l’identificazione del corpo durante il primo esame.

Reazioni della comunità

Il primo cittadino, Gianluca Tommasi, ha espresso il suo cordoglio attraverso un post su Facebook, descrivendo la situazione come un evento che ha profondamente colpito la comunità. “La tragedia che ci ha colpiti, il ritrovamento in mare del corpo di una nostra concittadina e, poco dopo, quello del figlio nella loro abitazione, rappresenta un dolore immenso e difficile da comprendere“, ha scritto. Il sindaco ha voluto esprimere la sua sincera vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che conoscevano le due vittime. Ha anche sottolineato l’importanza di proteggere i bambini e i ragazzi del paese, che potrebbero sentirsi colpiti dalla paura e dalla confusione, invitando la comunità a utilizzare un giusto linguaggio per evitare di generare ulteriore ansia.

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