Pediatri avvertono: l’uso precoce degli schermi è dannoso per i bambini

Rosita Ponti

Novembre 19, 2025

I più piccoli stanno affrontando un cambiamento significativo nelle loro abitudini quotidiane, con un evidente calo del sonno, dell’attività fisica e delle interazioni verbali. Secondo recenti ricerche, il crescente utilizzo di dispositivi digitali sta avendo un impatto negativo sulla salute psicologica e fisica dei bambini. Gli esperti avvertono che l’aumento del tempo trascorso davanti agli schermi è direttamente correlato a problematiche come l’ansia e la solitudine, un fenomeno che si sta manifestando già nei più giovani.

La Società Italiana di Pediatria (SIP) ha presentato dati allarmanti riguardo all’uso dei dispositivi digitali tra i bambini, evidenziando che un incremento di 30 minuti al giorno nell’uso di tali tecnologie può raddoppiare il rischio di ritardi nel linguaggio per i bambini al di sotto dei 2 anni. Inoltre, i bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni subiscono una riduzione del sonno di circa 15 minuti per ogni ora aggiuntiva trascorsa davanti a uno schermo. Gli effetti negativi non si limitano al linguaggio e al sonno; un uso eccessivo dei dispositivi digitali è associato a un aumento del rischio di ipertensione e sovrappeso già a partire dai 3 anni.

Il 19 novembre 2025, durante gli Stati Generali della Pediatria, si discuterà di questi temi al Senato, in occasione della Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente. Questo evento, promosso dal Senatore Marco Meloni, vedrà la partecipazione di pediatri, psicologi e rappresentanti dei media, tutti uniti per analizzare le sfide e le opportunità che la crescita dei bambini nell’era digitale presenta.

I rischi per la salute

L’analisi dei rischi legati all’uso dei dispositivi digitali è stata approfondita da diversi studi. Tra i principali rischi per la salute dei bambini e degli adolescenti, si nota un aumento dell’obesità. L’uso prolungato di schermi, in particolare, è stato identificato come un fattore di rischio significativo. Gli studi indicano che già un’ora di esposizione può essere pericolosa, mentre oltre due ore quotidiane aumentano del 67% il rischio di sovrappeso negli adolescenti. Questo è spesso aggravato dalla sedentarietà e dalle strategie di marketing alimentare mirate.

Un altro aspetto critico è lo sviluppo cognitivo. L’esposizione precoce ai dispositivi digitali interferisce con i processi di apprendimento e linguaggio, come dimostrano le ricerche di neuroimaging che rivelano cambiamenti nelle aree cerebrali legate all’attenzione e alla comprensione. Il sonno è un altro ambito colpito: l’89% degli adolescenti tiene il cellulare in camera, contribuendo a una cronica deprivazione di sonno.

La salute mentale è anch’essa compromessa dall’uso intensivo dei dispositivi, con un aumento dell’ansia e dei sintomi depressivi, in particolare tra le adolescenti, che risultano più vulnerabili alla comparazione sociale e al fenomeno del “Fear of Missing Out“. Inoltre, si segnala un incremento delle dipendenze digitali, con una prevalenza dell’Internet Gaming Disorder che varia dall’1,7% al 10,7% e l’uso problematico dello smartphone che coinvolge fino al 20% dei giovani.

Infine, non si possono ignorare i problemi legati alla salute visiva e al cyberbullismo. I casi di affaticamento visivo e miopia precoce sono in aumento, mentre il cyberbullismo ha registrato un incremento del 26% tra i ragazzi di età compresa tra i 10 e i 13 anni. Le vittime di queste aggressioni online presentano un rischio triplo di ideazione suicidaria.

Le nuove indicazioni della Società italiana di pediatria

Le raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria sono state elaborate da un gruppo di esperti con l’obiettivo di fornire un percorso educativo condiviso per le famiglie e le scuole. Queste indicazioni mirano a garantire un uso equilibrato e rispettoso dei dispositivi digitali, tenendo conto dei tempi di sviluppo dei bambini.

Tra le principali raccomandazioni emerge l’importanza di evitare l’accesso non supervisionato a Internet prima dei 13 anni, per prevenire l’esposizione a contenuti inappropriati. È suggerito di rinviare l’introduzione di uno smartphone personale fino a questa età, per tutelare lo sviluppo cognitivo ed emotivo. Inoltre, è consigliato di ritardare l’uso dei social media e di evitare l’uso dei dispositivi durante i pasti e prima di andare a dormire.

Le attività all’aperto, lo sport, la lettura e il gioco creativo sono fortemente incoraggiati, mentre è fondamentale mantenere una supervisione costante e un dialogo aperto su queste tematiche. Le raccomandazioni confermano quelle già emesse nel 2018, che prevedono di non utilizzare dispositivi sotto i due anni, limitando l’esposizione a meno di un’ora al giorno tra i 2 e i 5 anni e a meno di due ore dopo i 5 anni, sempre sotto la supervisione di un adulto.

Meno schermi, più esperienze reali

Elena Bozzola, coordinatrice della Commissione Dipendenze Digitali della SIP, sottolinea l’importanza di ridurre il tempo trascorso davanti a uno schermo. Secondo la Bozzola, l’eccesso di schermi nei bambini al di sotto dei 13 anni è associato a ritardi nel linguaggio, diminuzione dell’attenzione e peggioramento della qualità del sonno. Negli adolescenti, i rischi si ampliano, con un aumento dell’ansia, dell’isolamento e della dipendenza dai social media.

La Bozzola afferma che ogni ora passata davanti a uno schermo sottrae tempo prezioso a attività fondamentali come il gioco e la creatività. L’obiettivo non è demonizzare la tecnologia, ma piuttosto educare all’uso consapevole e moderato degli strumenti digitali. La vera sfida educativa contemporanea risiede nella promozione di esperienze reali a discapito di un digitale non supervisionato.

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