La crescente diffusione della super gonorrea rappresenta un grave motivo di preoccupazione a livello globale. Secondo i dati aggiornati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), pubblicati il 5 maggio 2025, si registra un aumento allarmante dei casi di gonorrea resistente agli antibiotici in numerosi Paesi. Questa situazione critica richiede interventi immediati per fronteggiare una vera e propria emergenza sanitaria. L’infezione, che si trasmette principalmente attraverso rapporti sessuali, sta diventando sempre più difficile da curare a causa della crescente resistenza ai farmaci.
Il programma di sorveglianza egasp
Il programma di sorveglianza Egasp, lanciato dall’Oms nel 2015, si propone di monitorare la diffusione della gonorrea resistente ai farmaci. Attraverso la raccolta di dati clinici e di laboratorio provenienti da vari centri in tutto il mondo, Egasp offre informazioni fondamentali per la gestione della salute pubblica. La direttrice dell’Oms per il Dipartimento di Hiv, Tbc, epatite e infezioni sessualmente trasmissibili, Tereza Kasaeva, ha sottolineato l’importanza della sorveglianza globale nella lotta contro la gonorrea resistente, evidenziando la necessità di integrare questo monitoraggio nei programmi nazionali di salute. La crescente incidenza delle infezioni sessualmente trasmissibili richiede un’attenzione immediata e coordinata da parte delle autorità sanitarie.
Resistenza agli antibiotici: dati allarmanti
Tra il 2022 e il 2024, si è osservato un incremento preoccupante della resistenza ai principali antibiotici utilizzati per il trattamento della gonorrea, come il ceftriaxone e la cefixima. I tassi di resistenza sono passati dallo 0,8% al 5% per il ceftriaxone e dall’1,7% all’11% per la cefixima. In questo contesto, Cambogia e Vietnam si sono distinti per i tassi di resistenza più elevati. Sebbene la resistenza all’azitromicina sia rimasta stabile al 4%, quella alla ciprofloxacina ha raggiunto livelli critici, con un impressionante 95% di ceppi resistenti. Nel 2024, dodici Paesi hanno partecipato attivamente alla rete di sorveglianza, segnalando un totale di 3.615 casi di gonorrea, con oltre la metà dei casi sintomatici riscontrati negli uomini provenienti dalla regione del Pacifico occidentale.
Profilo dei pazienti e nuove strategie di sorveglianza
L’analisi dei dati ha rivelato che l’età mediana dei pazienti affetti da gonorrea è di 27 anni, con un range che spazia dai 12 ai 94 anni. Circa il 20% dei pazienti sono uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, mentre il 42% ha riferito di aver avuto più partner sessuali nell’ultimo mese. Inoltre, l’8% dei pazienti ha recentemente fatto uso di antibiotici e il 19% ha viaggiato di recente. Nel 2024, l’Oms ha intensificato la sorveglianza genomica, analizzando quasi 3.000 campioni provenienti da otto Paesi. Sono stati avviati studi su nuovi trattamenti, come la zoliflodacina e la gepotidacina, per contrastare la resistenza alla gonorrea, in collaborazione con il Centro collaborativo Oms sulla resistenza antimicrobica situato in Svezia.
Le sfide future nella lotta contro la gonorrea
Nonostante i progressi registrati, l’Oms avverte che il programma di sorveglianza deve affrontare sfide significative, tra cui finanziamenti limitati e lacune nei dati, in particolare per quanto riguarda le donne e le infezioni in siti extragenitali. L’organizzazione internazionale richiede investimenti urgenti per sostenere e ampliare la sorveglianza globale della resistenza antimicrobica gonococcica. La lotta contro la gonorrea resistente richiede un impegno collettivo e coordinato da parte di tutti i Paesi, per garantire un futuro più sicuro e sano per le generazioni a venire.
