Infettivologi: per una prevenzione efficace è necessario un approccio One Health

Veronica Robinson

Novembre 20, 2025

Un innovativo approccio alla gestione delle malattie infettive sarà al centro del congresso organizzato dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) della Regione Lazio. L’evento, programmato per domenica 23 e lunedì 24 novembre 2025, si svolgerà presso il Centro Congressi Europal dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Qui, oltre 100 esperti infettivologi laziali si riuniranno per affrontare i temi più attuali riguardanti la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle infezioni virali e batteriche, nonché il controllo delle infezioni ospedaliere e delle malattie trasmesse da vettori. Un focus particolare sarà dedicato alle strategie di immunizzazione e alla correlazione tra salute animale, umana e ambientale, concetto noto come “One Health”.

Le sfide contemporanee delle malattie infettive

Carlo Torti, Direttore della UOC di Clinica delle Malattie Infettive della Fondazione Policlinico ‘A. Gemelli’ e docente di Malattie Infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha sottolineato l’importanza di affrontare le sfide imposte dalla globalizzazione e dai cambiamenti climatici. Questi fattori, secondo Torti, sono tra le principali cause della circolazione e dell’emergenza delle malattie infettive. La recente pandemia di Covid-19 ha evidenziato la necessità di un cambiamento radicale nel modo in cui si gestiscono le emergenze sanitarie. “I costi sanitari, la mortalità e il dolore causati dalla malattia richiedono un approccio più sostenibile, passando da una visione individuale a una concezione della salute come bene collettivo“, ha dichiarato Torti. La salute umana, animale e ambientale sono interconnesse e richiedono un’azione coordinata.

L’importanza della collaborazione con il territorio

Gianpiero D’Offizi, Direttore della UOC Malattie Infettive e Epatologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, ha evidenziato la necessità di un dialogo attivo con il territorio. “È fondamentale che gli infettivologi escano dai loro reparti per stabilire relazioni con le comunità locali“, ha affermato D’Offizi. Propone l’idea di un “infettivologo del territorio“, una figura professionale che possa operare nelle Case della Salute e nelle ASL, migliorando la gestione di problematiche come l’antimicrobico-resistenza, le infezioni a trasmissione sessuale e il rischio di epidemie. Questo approccio mira a garantire una risposta più efficace alle sfide sanitarie emergenti, promuovendo una maggiore integrazione tra le strutture sanitarie e il contesto sociale in cui operano.

Il congresso della Simit si preannuncia quindi come un’importante occasione di confronto e aggiornamento per i professionisti del settore, con l’obiettivo di sviluppare strategie innovative e collaborative nella lotta contro le malattie infettive.

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