Il 15 gennaio 2025, a Bruxelles, il capo della diplomazia dell’Unione Europea, Kaia Kalas, ha ribadito l’importanza del sostegno degli ucraini e degli europei per qualsiasi iniziativa volta a porre fine al conflitto in Ucraina. Durante una riunione dei ministri degli esteri dell’UE, Kalas ha sottolineato che per raggiungere una pace duratura e giusta, è fondamentale il coinvolgimento diretto delle parti interessate.
Risposta al piano di pace
Kalas ha risposto a domande relative a un piano di pace proposto dagli Stati Uniti, che richiederebbe a Kiev di cedere porzioni di territorio e di ridurre la dimensione del proprio esercito. “Noi, come europei, sosteniamo ogni sforzo per raggiungere una pace stabile, ma è essenziale che gli ucraini e gli europei siano parte integrante di questo processo”, ha dichiarato Kalas, evidenziando la necessità di una cooperazione attiva.
Posizione della Polonia
Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha aggiunto che l’Europa è favorevole agli sforzi per la pace, ma ha espresso la necessità di essere consultata riguardo alle decisioni che riguardano la sicurezza del continente. “La sicurezza dell’Europa è in gioco, quindi ci aspettiamo di essere coinvolti nel processo decisionale”, ha affermato Sikorski, sottolineando che non si dovrebbe limitare la capacità di autodifesa dell’Ucraina, ma piuttosto quella dell’aggressore.
Posizione della Spagna
Anche il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Álvarez, ha espresso una posizione simile, affermando che un piano di pace non può essere attuato senza il consenso dell’Ucraina e dell’Unione Europea. Durante il suo arrivo al vertice con i colleghi europei, ha rimarcato che qualsiasi accordo deve garantire la sovranità e la democrazia dello Stato ucraino, evidenziando l’importanza di preservare l’integrità territoriale del paese.
Il dibattito sulla pace in Ucraina
La questione della pace in Ucraina rimane al centro del dibattito europeo, con i leader che cercano di trovare una soluzione che rispetti le esigenze di sicurezza e autodifesa dell’Ucraina, senza compromettere gli interessi strategici dell’Europa.
