La strage di Villarbasse: ottant’anni dall’omicidio di massa e dalla sentenza finale

Veronica Robinson

Novembre 20, 2025

Una cena si trasforma in un vero e proprio massacro il 20 novembre 1945 presso la cascina “il Simonetto”. In quel momento, l’avvocato Massimo Gianoli si trova in compagnia di altre nove persone, tra cui personale di servizio e braccianti. Quattro uomini, avvolti dalla nebbia, si avvicinano alla struttura, portando con sé un piano di rapina che si trasformerà in una tragedia.

La strage orchestrata

La strage è orchestrata da Pietro Lala, un ex garzone noto nella zona con il nome di Francesco Saporito, insieme a tre complici, tutti provenienti dalla Sicilia: Giovanni Puleo, Francesco La Barbera e Giovanni d’Ignoti. Durante la cena, i quattro uomini irrompono con i volti coperti, intimando a tutti di consegnare denaro e oggetti di valore. Tuttavia, uno di loro perde il fazzoletto che copre il viso, rivelando la sua identità. Questo imprevisto scatena una decisione efferata: non devono esserci testimoni. Solo un bambino di due anni e mezzo verrà risparmiato.

Il massacro e le ricerche

Dieci persone vengono massacrate a colpi di bastone e successivamente gettate vive nella cisterna della cascina. I corpi scompaiono nel nulla, mentre le ricerche si protraggono per diversi giorni, alimentando il sospetto e la paura tra la popolazione locale. I cadaveri verranno recuperati solo dopo vari giorni, ritrovati nell’acqua torbida della cisterna.

Le indagini e la condanna

Le indagini si rivelano complesse e si concludono con la pena capitale per tre dei quattro responsabili, in considerazione della brutalità con cui hanno compiuto il delitto per un misero bottino. Pietro Lala, il principale artefice della strage, è già morto, ucciso in Sicilia in un regolamento di conti. Questa vicenda segna l’ultima condanna a morte in Italia, rappresentando un confine tra il passato segnato dalla guerra e il futuro che attende il paese.

Interviste a figure chiave

Nel servizio verranno presentate interviste a figure chiave del territorio, tra cui:

  • Eugenio Aghemo, sindaco di Villarbasse
  • Claudio Garrone, figlio del lattaio della cascina
  • Ivo Coletto, figlio di un bracciante
×