Omicidio di Yara Gambirasio: la difesa di Bossetti riceve le copie del Dna dopo sei anni

Rosita Ponti

Novembre 20, 2025

Dopo sei anni di attesa, la difesa di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha finalmente ricevuto le copie complete delle analisi genetiche effettuate durante le indagini. Il materiale, consegnato tramite un hard disk, include gli elettroferogrammi, i grafici delle tracce di DNA e la documentazione fotografica elaborata dai carabinieri del Ris di Parma. Queste analisi sono state fondamentali per identificare il profilo genetico noto come “Ignoto 1”, successivamente attribuito a Bossetti e considerato prova cruciale nel processo per l’omicidio della tredicenne di Brembate Sopra.

Le copie del DNA consegnate alla difesa

Il supporto informatico consegnato alla difesa contiene un enorme numero di campioni genetici, raccolti durante la lunga fase investigativa. I legali di Bossetti, muratore di Mapello, hanno richiesto più volte queste copie, con l’intento di sottoporre i dati a nuove verifiche indipendenti. Gli avvocati hanno sottolineato che l’analisi di tali materiali richiederà diversi mesi, a causa della complessità e dell’ampiezza dei dati ricevuti. Questo passaggio rappresenta un’opportunità significativa per la difesa, che intende esaminare a fondo le evidenze che hanno portato alla condanna del loro assistito.

Le analisi su migliaia di campioni di DNA e “Ignoto 1”

Le indagini sul DNA hanno segnato una svolta decisiva nel caso di Yara Gambirasio. Dopo la scomparsa della ragazza, avvenuta il 26 novembre 2010, e il ritrovamento del suo corpo tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola, gli investigatori hanno raccolto migliaia di campioni genetici nell’area circostante. Da questo lavoro è emerso il profilo genetico “Ignoto 1”, rinvenuto sugli indumenti della vittima. Attraverso un meticoloso lavoro di confronto genealogico, le forze dell’ordine sono riuscite a risalire a Bossetti, identificandolo come portatore di quel profilo.

Le verifiche della difesa e i prossimi passi

La consegna del materiale genetico ha aperto la strada a una revisione dettagliata degli esami che hanno condotto alla condanna di Bossetti. L’avvocato Claudio Salvagni ha dichiarato che saranno necessari mesi per analizzare tutto il materiale. La difesa mira a verificare la correttezza delle procedure utilizzate e la solidità dei risultati ottenuti dai Ris. Non è da escludere che, al termine delle analisi, possano essere presentate nuove istanze presso la magistratura competente.

La condanna di Massimo Bossetti

Arrestato nel 2014, Massimo Bossetti è stato condannato all’ergastolo nel 2018 per il sequestro e l’omicidio di Yara Gambirasio. Tutti i gradi di giudizio hanno confermato la sua responsabilità, basandosi in gran parte sull’analisi del DNA. Nel corso degli anni, la difesa ha presentato numerose richieste di revisione, tutte respinte dai tribunali.

La memoria del caso Yara

Il caso di Yara Gambirasio ha lasciato un segno profondo nell’opinione pubblica italiana. La tredicenne di Brembate Sopra scomparve nel novembre 2010 mentre tornava dalla palestra, e il suo corpo fu rinvenuto nel febbraio 2011 a pochi chilometri da casa. Le indagini portarono, dopo quattro anni, all’arresto di Bossetti, il cui DNA risultò compatibile con quello rinvenuto sugli indumenti della vittima. A distanza di oltre un decennio, la consegna del materiale genetico alla difesa riporta sotto i riflettori un’inchiesta che ha rappresentato una delle più complesse e seguite della cronaca italiana recente.

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