Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un’importante legge che obbliga il Dipartimento di Giustizia a rendere pubblici tutti i documenti non classificati riguardanti Jeffrey Epstein. Questa decisione, avvenuta il 2 febbraio 2025, segna la conclusione di un lungo processo legislativo bipartisan che ha visto il Congresso diviso, con iniziali resistenze da parte dello stesso Trump.
Dettagli del provvedimento
Il provvedimento, che Trump aveva già anticipato di voler firmare, è stato oggetto di un acceso dibattito, in particolare tra le fila del Partito Repubblicano. Nonostante le sue critiche, il presidente ha affermato che la misura, sostenuta in gran parte dai Democratici, rappresenta una “bufala” e un tentativo di distogliere l’attenzione dai successi della sua amministrazione. La legge prevede che il Procuratore Generale, Pam Bondi, divulghi i documenti entro trenta giorni, ma offre anche la possibilità di nascondere informazioni che potrebbero compromettere indagini in corso.
Annuncio della firma
In un gesto poco convenzionale, Trump ha scelto di annunciare la firma della legge non tramite una cerimonia pubblica alla Casa Bianca, come avviene di solito per atti legislativi di rilievo, ma attraverso un post su Truth Social. In questo messaggio, ha nuovamente attaccato i Democratici, reiterando le sue posizioni critiche nei loro confronti.
Iter legislativo
Il percorso legislativo ha visto la Camera dei Rappresentanti approvare il disegno di legge con una larga maggioranza, eccezion fatta per il voto contrario del deputato repubblicano Clay Higgins dalla Louisiana. Successivamente, il Senato ha unanimemente accettato di inviare il provvedimento a Trump, che ha firmato mercoledì 2 febbraio.
Documenti su Epstein
La questione dei documenti su Epstein è tornata alla ribalta la scorsa settimana, quando i membri repubblicani della Commissione di Vigilanza della Camera hanno reso pubbliche oltre 20.000 pagine di documenti provenienti dall’eredità di Epstein. Questa azione è stata in parte in risposta alla diffusione di email da parte dei legislatori democratici che menzionavano Trump.
Email e accuse
Tra le email, una del 2019 citava Epstein affermare che Trump “sapeva delle ragazze”, senza però accusarlo di alcun illecito. Un’altra email risalente al 2011 descriveva Trump come “quel cane che non ha abbaiato” e indicava che il presidente attuale aveva trascorso del tempo a casa di Epstein con una persona identificata come “vittima”.
Negazioni di Trump
Trump ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento negli illeciti di Epstein, ma la pubblicazione di questi documenti potrebbe riaccendere il dibattito pubblico su questa delicata questione.
