Trump approva la legge sui documenti di Epstein: “È una bufala, colpirà i democratici”

Rosita Ponti

Novembre 20, 2025

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente comunicato tramite il suo social network Truth di aver ufficialmente firmato la legge che impone al Dipartimento di Giustizia di rendere pubblici tutti i documenti relativi al caso di Jeffrey Epstein. Epstein, noto finanziere, è deceduto nel 2019 mentre si trovava in custodia cautelare, accusato di traffico sessuale di minorenni. Nel suo post, Trump ha affermato che questa nuova iniziativa si rivelerà un boomerang per il partito democratico, proprio come è avvenuto in altre occasioni.

Intervento di Donald Trump su Truth

Nel suo lungo intervento su Truth, Donald Trump ha colpito duramente l’opposizione e il suo successore, Joe Biden. Ha sottolineato che Epstein, incriminato dal Dipartimento di Giustizia durante l’amministrazione Trump nel 2019, era un sostenitore dei Democratici e aveva contribuito con cospicue somme di denaro a vari politici del partito, tra cui Bill Clinton, noto per aver volato sul suo aereo privato in ben 26 occasioni. Trump ha menzionato anche Larry Summers, che recentemente ha lasciato diversi consigli di amministrazione, e Hakeem Jeffries, leader della minoranza, il quale aveva chiesto a Epstein di finanziare la sua campagna elettorale dopo l’incriminazione.

La verità sui legami dei Democratici

Trump ha insinuato che la verità riguardante i legami dei Democratici con Jeffrey Epstein potrebbe presto emergere. Ha criticato Biden, affermando che non ha mai fornito documenti o informazioni relative a Epstein e che il partito Democratico ha strumentalizzato la questione per distogliere l’attenzione dai successi ottenuti durante la sua amministrazione, come i tagli fiscali e la sicurezza dei confini.

Il nuovo Epstein Files Transparency Act

Con la recente approvazione dell’Epstein Files Transparency Act, firmato da Trump, si avvia un processo per la divulgazione di tutti i documenti riguardanti Jeffrey Epstein. Tuttavia, non è garantito che il Congresso riesca a ottenere tutti i materiali richiesti. La decisione su quali documenti rendere pubblici spetta al Dipartimento di Giustizia, guidato dalla procuratrice generale Pam Bondi, una figura di fiducia di Trump.

La legge stabilisce che solo le informazioni considerate sensibili per la sicurezza personale e nazionale saranno escluse dalla divulgazione, mentre non verranno protette quelle che potrebbero influenzare l’immagine politica di soggetti coinvolti, tra cui lo stesso Trump. Tra i requisiti della legge c’è anche l’obbligo di fornire al Congresso un elenco di tutti i rappresentanti e politici citati nei documenti, mantenendo riservati i nomi delle vittime e censurando il materiale video e fotografico relativo agli abusi. I tempi per la pubblicazione dei documenti rimangono incerti.

Le complicazioni dell’inchiesta su Bill Clinton

Un ulteriore ostacolo alla pubblicazione dei documenti è rappresentato dall’apertura di un’inchiesta sui presunti legami tra l’ex presidente Bill Clinton e Jeffrey Epstein. Questa indagine è stata avviata da Trump stesso presso il Dipartimento di Giustizia, che ha già nominato Jay Clayton, procuratore del distretto di New York, per gestire il caso. È probabile che molti documenti rimangano riservati a causa di questo nuovo procedimento legale.

La situazione si complica ulteriormente, poiché il legame tra Epstein e figure politiche di spicco continua a sollevare interrogativi e a generare discussioni accese tra i vari schieramenti. La richiesta di trasparenza e la pressione per un’informazione completa sulla questione Epstein rimangono al centro del dibattito politico americano, mentre il pubblico attende sviluppi significativi in merito a questa intricata vicenda.

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