Bambini allontanati dalla famiglia nel bosco: le 10 domande degli italiani sul caso

Veronica Robinson

Novembre 21, 2025

Il caso della famiglia di origine anglo-australiana residente in un’area boschiva di Palmoli, in provincia di Chieti, ha suscitato un acceso dibattito pubblico a seguito della decisione del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, che ha disposto l’allontanamento dei tre figli minori, trasferendoli in una casa-famiglia per un periodo di osservazione. L’ordinanza emessa dal tribunale si basa su questioni di tutela della salute, sicurezza abitativa, continuità educativa e diritto alla vita di relazione. I giudici hanno evidenziato come le condizioni di vita della famiglia, unite alla mancanza di accesso a controlli sanitari e a dubbi sulla regolarità dell’istruzione parentale, rappresentassero un rischio concreto per il benessere dei minori. La decisione, contestata dai genitori e oggetto di un ricorso annunciato dal legale, ha sollevato interrogativi tra i cittadini, ai quali si cercano di fornire risposte basate sulle motivazioni ufficiali e sulle normative vigenti.

Perché il tribunale ha disposto l’allontanamento dei bambini?

L’ordinanza cautelare del Tribunale per i minorenni dell’Aquila non ha preso in considerazione una presunta mancanza di istruzione, bensì il rischio di violazione del diritto dei minori alla vita di relazione, come stabilito dall’articolo 2 della Costituzione. I giudici hanno sottolineato che un isolamento prolungato e l’assenza di interazioni con coetanei possano avere effetti significativi sullo sviluppo dei bambini, influenzando sia l’ambito scolastico che quello sociale. Pertanto, l’intervento è stato considerato una misura di protezione piuttosto che una sanzione nei confronti dei genitori.

Quali rischi sono stati individuati nelle condizioni abitative?

Il provvedimento del tribunale ha messo in luce diverse criticità riguardanti la sicurezza dell’abitazione in cui vive la famiglia: un casolare isolato, privo di allacci alle reti elettrica, idrica e termica, e senza servizi igienici. I giudici hanno richiamato l’“assenza di agibilità”, che preclude la garanzia della sicurezza strutturale dell’immobile, della resistenza sismica, della prevenzione incendi e della salubrità generale. Secondo la normativa vigente, tali condizioni comportano una presunzione di rischio per l’integrità fisica dei minori.

È legale vivere senza elettricità, acqua corrente e servizi essenziali?

La legislazione italiana non vieta esplicitamente la scelta di uno stile di vita essenziale o di vivere in zone isolate. Tuttavia, quando ci sono minori coinvolti, la valutazione cambia. La questione non riguarda tanto la legittimità dello stile di vita scelto, quanto la compatibilità di tale scelta con i requisiti minimi di sicurezza, igiene e protezione necessari per i bambini. Il tribunale ha evidenziato come l’assenza di servizi e impianti certificati possa rappresentare un pericolo concreto, specialmente in un edificio privo di agibilità.

L’home schooling è consentito in Italia?

In Italia, l’istruzione parentale è legittimata dalla normativa. I genitori hanno la facoltà di educare i propri figli a casa, a condizione che siano rispettate due condizioni fondamentali: la presenza di adeguate capacità tecniche o economiche per svolgere tale compito e il superamento di un esame annuale di idoneità presso una scuola statale o paritaria.

Quali documenti devono presentare i genitori che scelgono l’istruzione parentale?

I genitori sono tenuti a inviare una comunicazione annuale al dirigente scolastico della loro area di residenza, in cui dichiarano di essere in grado di provvedere all’istruzione del figlio e richiedono l’ammissione agli esami finali. Secondo i giudici, nel caso della famiglia di Palmoli, questa dichiarazione non sarebbe stata presentata ai servizi sociali né depositata in giudizio. Tuttavia, il legale dei genitori contesta questa ricostruzione.

Perché l’attestato scolastico della figlia maggiore viene contestato?

Il tribunale ha osservato che l’attestato di idoneità per il passaggio alla classe terza non risulta ratificato dal ministero, quindi non formalmente riconosciuto. L’avvocato della famiglia, tuttavia, sostiene che il documento esista e sia stato correttamente protocollato. La divergenza di opinioni sarà oggetto del ricorso annunciato dalla difesa.

Per quale motivo il rifiuto dei controlli sanitari può far intervenire i servizi sociali?

I giudici hanno riportato che i genitori avrebbero ostacolato l’accesso ai controlli e ai trattamenti sanitari obbligatori previsti dalla legge. Tale comportamento può essere interpretato come un segnale di negligenza sanitaria nei confronti dei minori, giustificando così un intervento di tutela. Anche questo aspetto è stato contestato dal legale della famiglia.

Che ruolo ha avuto l’intossicazione da funghi avvenuta ad aprile?

L’episodio risale alla primavera del 2025, quando la famiglia fu ricoverata a causa di un’intossicazione alimentare da funghi. I sanitari segnalarono la presenza di tre minori che vivevano in condizioni ritenute inadeguate. Questa segnalazione ha avviato il processo di valutazione da parte dei servizi sociali, culminando nell’ordinanza di allontanamento.

La madre potrà restare con i bambini durante il periodo di osservazione?

Sì, la collocazione dei minori in una struttura protetta prevede la presenza della madre. Il legale della famiglia ha confermato che è stata insistita affinché la donna potesse accompagnarli durante questa fase. L’avvocata Marika Bolognese, curatrice speciale dei minori, ha dichiarato che il suo obiettivo è favorire il ricongiungimento con l’intero nucleo familiare non appena le criticità saranno superate.

Quali verifiche vengono fatte su un’abitazione ritenuta non agibile?

Il provvedimento fa riferimento a una perizia presentata dai genitori, considerata insufficiente a dimostrare la sicurezza dell’immobile. In tali situazioni, gli aspetti valutati riguardano la staticità, la resistenza sismica, la conformità degli impianti, la prevenzione incendi e le condizioni igienico-sanitarie. Se l’abitazione non soddisfa i requisiti minimi, può essere considerata pericolosa per i minori.

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