Un incendio ha colpito giovedì 14 novembre 2025 il padiglione centrale che ospita la COP30, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima, in corso a Bélem, in Brasile. L’incidente, probabilmente causato da un corto circuito, ha costretto a sospendere i lavori di un vertice già segnato da difficoltà nel raggiungere un accordo sul futuro dei combustibili fossili.
Dettagli sulla conferenza
La COP30, che si concluderà venerdì 15 novembre, ha visto il presidente della conferenza, il diplomatico André Corrêa do Lago, sotto crescente pressione da parte dei quasi 200 Paesi partecipanti, riuniti a Bélem dalla scorsa settimana. L’obiettivo è quello di elaborare un testo che possa ottenere un ampio consenso, in linea con le regole stabilite per le conferenze delle parti. Tuttavia, l’ultima versione del documento finale presentata da do Lago non fa riferimento alle energie fossili, suscitando preoccupazioni tra le delegazioni.
Richieste delle nazioni partecipanti
Una trentina di nazioni, tra cui Colombia, Francia, Regno Unito e Germania, ha inviato una lettera alla presidenza brasiliana, esprimendo la necessità di rivedere la bozza attuale. I Paesi firmatari hanno richiesto l’inclusione di un chiaro piano d’azione per l’uscita dai combustibili fossili, sottolineando la loro preoccupazione per l’approccio “prendere o lasciare” adottato nella proposta attuale.
Situazione attuale e sfide future
La situazione si fa sempre più delicata, con il tempo che stringe e le aspettative globali che aumentano in merito a un accordo significativo. La COP30 si trova quindi a un bivio cruciale, con la necessità di trovare un compromesso che possa soddisfare le esigenze di tutti i partecipanti e affrontare le sfide climatiche in modo efficace.
