Famiglia di Chieti in difficoltà: il padre denuncia la separazione dai figli

Veronica Robinson

Novembre 21, 2025

La situazione che ha coinvolto la famiglia residente nel bosco di Palmoli, località in provincia di Chieti, ha suscitato un acceso dibattito pubblico. Il 2 gennaio 2025, il Tribunale per i minorenni de L’Aquila ha disposto l’allontanamento dei tre figli della famiglia, scatenando le reazioni del padre, Nathan, che ha definito tale decisione “un’ingiustizia”. In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Centro, Nathan ha espresso il suo dolore per la separazione dai bambini, anticipando che le sue parole saranno trasmesse integralmente in un programma televisivo.

Le parole del padre: “Si sta distruggendo la vita di cinque persone”

Nathan ha descritto la sua situazione emotiva come “totalmente vuota”, lamentando la rimozione dei figli da un ambiente che considerava felice e sereno. “Non capisco perché sia stata presa questa decisione, si sta distruggendo la vita di cinque persone”, ha dichiarato. Nel suo racconto, ha messo in luce la sofferenza dei bambini, costretti a lasciare in fretta la loro casa per trasferirsi in un luogo sconosciuto. La sua testimonianza mette in evidenza il profondo impatto emotivo che questa separazione ha avuto sui giovani, già colpiti dalla situazione.

Le motivazioni del tribunale per l’allontanamento dei bambini

Il provvedimento di allontanamento è stato attuato nella serata del 2 gennaio 2025. Secondo l’ordinanza emessa dal Tribunale per i minorenni de L’Aquila, la decisione non è stata presa a causa di problematiche legate all’istruzione, ma per garantire la sicurezza e il benessere dei minori. Il giudice ha evidenziato i rischi associati all’isolamento della famiglia, alle condizioni abitative e al rifiuto dei genitori di permettere verifiche sanitarie. Questi elementi hanno contribuito a giustificare l’intervento delle autorità.

La vita della famiglia nel bosco di Palmoli

La famiglia viveva da tempo in una zona isolata di Palmoli, in una casa immersa nella natura. Nathan ha spiegato che la scelta di vivere in questo modo era parte di un progetto di vita alternativo, fondato sull’autosufficienza e sulla ricerca di una vita semplice. Tuttavia, questa scelta ha attirato l’attenzione delle autorità, che hanno avviato accertamenti sul benessere dei minori, ritenendo necessario intervenire per garantire la loro sicurezza.

Le reazioni e l’attenzione mediatica

La vicenda ha generato un ampio dibattito pubblico, con opinioni contrastanti. Da un lato ci sono coloro che sostengono la necessità di proteggere i bambini, dall’altro ci sono quelli che manifestano solidarietà alla famiglia. Sui social e nei media locali, si moltiplicano le dichiarazioni e gli appelli per chiarire le motivazioni alla base della decisione giudiziaria. Anche il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso il suo sostegno alla famiglia di Palmoli, criticando il provvedimento del Tribunale per i minorenni de L’Aquila e promettendo di seguire da vicino la situazione.

Le parole dell’avvocato della famiglia: “Faremo ricorso”

L’avvocato Giovanni Angelucci, che rappresenta la famiglia di Palmoli, ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso contro la decisione del Tribunale. Il legale ha definito la sentenza “piena di falsità” e ha sottolineato l’importanza di impugnare i provvedimenti piuttosto che commentarli. Angelucci ha evidenziato che l’ordinanza si concentra sull’istruzione, contestando la mancata autorizzazione all’home schooling e il presunto difetto di idoneità della figlia maggiore, che, come ha chiarito, esiste ed è stata regolarmente registrata.

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