Il 21 novembre 2025, il rinomato psichiatra Rami Kaminski ha presentato un concetto rivoluzionario nel campo della psicologia, introducendo il termine “otroverso”. Questa nuova tipologia di personalità, che si discosta dalle tradizionali categorie di introverso ed estroverso, è dettagliatamente descritta nel suo libro intitolato “Né introversi né estroversi”, edito da Corbaccio. Kaminski suggerisce che molte persone non si riconoscono completamente in nessuna delle due categorie esistenti, evidenziando l’esistenza di una terza via, quella degli otroversi.
Definizione di otroverso
Nel suo libro, il dottor Kaminski formula una serie di domande per facilitare l’identificazione degli otroversi. Tra le domande poste, emerge se da bambini si provava disagio nel partecipare a attività di gruppo o se si preferiva trascorrere il tempo con una sola persona piuttosto che in ampie cerchie sociali. A differenza degli introversi, che tendono a essere timidi e riservati, gli otroversi possono sentirsi a disagio in contesti affollati, ma non per questo sono meno socievoli. Questa caratteristica li porta a essere più creativi e produttivi quando operano in solitudine piuttosto che in team.
Il dottor Kaminski evidenzia che gli otroversi possono avere difficoltà a inserirsi in contesti sociali ampi, ma ciò non è dovuto a una mancanza di abilità relazionali. La loro preferenza per interazioni più intime li rende unici in una società che spesso premia il senso di appartenenza. Anche se il mondo contemporaneo tende a valorizzare la conformità e il lavoro di squadra, gli otroversi possono condurre una vita appagante e soddisfacente, senza la necessità di sentirsi parte di un gruppo.
Caratteristiche degli otroversi
Come spiegato dal dottor Kaminski, gli otroversi si caratterizzano per la loro abilità nel socializzare in relazioni a due, ma spesso si sentono isolati all’interno di gruppi più numerosi. Questa condizione può generare una sensazione di incomprensione e solitudine, soprattutto in contesti dove il gruppo è considerato il principale punto di riferimento. Nonostante ciò, la mancanza di appartenenza non diminuisce il valore personale di un otroverso. Essi possono coltivare relazioni significative senza dover seguire le convenzioni sociali imposte dai gruppi.
Kaminski invita a riflettere sul fatto che l’essenza di una persona non deve essere definita dalle aspettative altrui. La libertà di essere autentici, senza la necessità di adattarsi a un gruppo, rappresenta un aspetto fondamentale della vita di un otroverso. L’unicità e l’autenticità sono valori da celebrare, piuttosto che considerare ostacoli alla socializzazione.
Questa nuova classificazione delle personalità proposta da Rami Kaminski offre un’importante occasione di riflessione per coloro che si sono sempre sentiti inadeguati nel tentativo di conformarsi a schemi predefiniti. La scoperta degli otroversi potrebbe segnare un passo significativo verso una maggiore comprensione e accettazione delle diversità umane.
