La stagione invernale sportiva del 2025 ha preso avvio, portando gli appassionati di sci a tornare sulle piste in vista delle imminenti Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Con la riapertura degli impianti sciistici in Italia, si riaccende il dibattito sulla preparazione fisica e sulla prevenzione degli infortuni. Le statistiche globali indicano che si verificano tra 1,9 e 3,5 incidenti ogni 1.000 giorni di sci per gli sciatori amatoriali. Considerando che si praticano circa 400 milioni di giorni di sci nel mondo, emerge chiaramente l’importanza di una preparazione fisica adeguata per ridurre il rischio di infortuni. A fornire un’analisi approfondita è Andrea Bernetti, professore di Medicina Fisica e Riabilitativa all’Università del Salento.
Infortuni più comuni tra gli adulti
Bernetti evidenzia che, oltre alla preparazione fisica generale, esistono variabili individuali che influenzano il rischio di infortuni. Fattori come età, genere, peso, livello di fitness, abilità sciistiche, affaticamento e controllo neuromuscolare giocano un ruolo fondamentale. Gli infortuni traumatici, frequentemente causati da cadute, rendono necessario l’uso di dispositivi di protezione individuale, come il casco. Tuttavia, ci sono anche infortuni da sovraccarico che interessano le articolazioni di ginocchio, anca e colonna vertebrale. Tali infortuni si manifestano più frequentemente in individui con condizioni cliniche preesistenti come artrosi o discopatie.
Nel contesto dello sci, il rischio di distorsioni al ginocchio è elevato. Bernetti sottolinea l’importanza di considerazioni biomeccaniche, come l’angolo di flessione del ginocchio, che influisce notevolmente sullo stress del legamento crociato anteriore. Le statistiche indicano che circa il 30% degli infortuni riguarda il ginocchio, con una maggiore incidenza tra le donne. Le strutture più colpite sono il legamento collaterale mediale e il legamento crociato anteriore. Per questo motivo, il medico consiglia di effettuare una valutazione fisica e medica prima di riprendere l’attività sciistica, al fine di garantire una preparazione adeguata.
Infortuni più comuni tra i giovani
Analizzando la popolazione under 18, Bernetti osserva che, nonostante i giovani rappresentino circa il 20-30% degli sciatori, costituiscono una quota significativa degli infortuni. Le fratture risultano essere gli infortuni più comuni, con un’incidenza del 30%, seguite da traumi distorsivi (20%). Le fratture più frequenti interessano la gamba, la spalla e il braccio. I dati mostrano che il rischio di fratture è maggiore nei più giovani, con il 35% degli infortuni che colpiscono i bambini di circa 13 anni, rispetto al 25% negli adolescenti tra 14 e 18 anni. La maggior parte degli infortuni in questa fascia di età è legata a cadute con impatti sulla neve.
Per Bernetti, è cruciale che i giovani sciatori si preparino adeguatamente per la stagione invernale. L’uso di attrezzature adeguate e dispositivi di protezione individuale è essenziale, tenendo conto delle caratteristiche individuali, come l’età e eventuali patologie preesistenti. Affrontare lo sci con buon senso e preparazione può contribuire notevolmente a ridurre il rischio di infortuni durante la pratica di questo sport.
