L’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, è stato arrestato il 22 novembre 2025 a Roma, in seguito a un mandato di arresto preventivo emesso dalla Corte Suprema Federale brasiliana. La Polizia Federale ha confermato la notizia, specificando che si tratta di una detenzione cautelare e non della pena di 27 anni e tre mesi di carcere inflitta a Bolsonaro per tentato colpo di stato militare lo scorso settembre.
Bolsonaro è stato trasferito presso la Sovrintendenza della Polizia Federale, dove verrà trattenuto in una sala riservata a figure pubbliche di alto rango. L’arresto è avvenuto intorno alle 6 del mattino, con il convoglio che ha portato l’ex presidente alla sede della Polizia Federale giunto alle 6:35.
Motivi dell’arresto
Secondo quanto riportato dal quotidiano ‘O Globo’, l’arresto è stato motivato da ragioni di ordine pubblico. Questo provvedimento è giunto dopo una veglia di sostegno a Bolsonaro organizzata il giorno precedente da suo figlio, il senatore Flavio Bolsonaro. La polizia ha considerato l’iniziativa un potenziale rischio per la sicurezza dei partecipanti e degli agenti coinvolti.
I legali di Bolsonaro avevano richiesto che l’ex presidente potesse scontare la pena agli arresti domiciliari, citando la sua “grave condizione clinica” e diverse “comorbilità ”. Secondo i legali, un eventuale trasferimento in carcere rappresenterebbe un “rischio concreto per la sua vita”. La condanna non è ancora definitiva, essendo in attesa della conclusione della fase di appello.
Accuse e condanna
Bolsonaro, settantenne, è stato giudicato colpevole di aver orchestrato un tentativo di colpo di stato per rovesciare il presidente socialista Ignacio Lula da Silva, che lo aveva battuto alle elezioni del 2022. L’accusa sostiene che il complotto includesse l’assassinio di Lula e del giudice Alexandre de Moraes, che attualmente presiede il caso. Secondo le autorità , il piano sarebbe fallito a causa della mancanza di sostegno da parte dei vertici militari.
Problemi di salute
A Brasilia, il 22 novembre, i media locali hanno riportato che l’inizio dell’esecuzione della sentenza è previsto nelle prossime settimane, dopo il rigetto da parte della Corte Suprema dei primi ricorsi contro il verdetto. La famiglia di Bolsonaro ha segnalato che l’ex presidente soffre di attacchi di singhiozzo, vertigini e vomito, sintomi che i suoi alleati attribuiscono all’accoltellamento subito durante un comizio nel 2018 e ai successivi interventi chirurgici.
Il figlio Carlos Bolsonaro ha dichiarato che suo padre “vomita costantemente quando è sveglio” e ha espresso preoccupazione per la sua salute, temendo che possa soffrire di reflusso, un problema potenzialmente fatale. Recentemente, Bolsonaro ha anche subito la rimozione di otto lesioni cutanee, di cui due risultate tumorali in fase iniziale, richiedendo controlli regolari.
Sviluppi legali
In aggiunta, la Corte Suprema di Brasilia ha ordinato la custodia cautelare di Alexandre Ramagem, deputato e alleato di Bolsonaro, il quale è stato condannato nello stesso processo. Ramagem è presumibilmente fuggito negli Stati Uniti dopo aver lasciato il Brasile attraverso lo stato di Roraima, al confine con il Venezuela. L’ex direttore dell’Agenzia di Intelligence Brasiliana è stato condannato a 16 anni di carcere in regime di isolamento per reati legati alla criminalità organizzata e al tentato colpo di stato.
