Il 14 novembre 2025, il capo di stato maggiore dell’Esercito di Difesa Israeliano (IDF), Eyal Zamir, ha lanciato un monito riguardo agli atti di **violenza** perpetrati dai **coloni estremisti** in **Cisgiordania**. Secondo Zamir, tali episodi potrebbero compromettere le **operazioni militari** israeliane nei fronti di **Gaza**, **Libano** e **Siria**. La notizia è stata riportata da **Channel 12**, che ha evidenziato come la questione sia oggetto di una “discussione interna” all’esercito.
Zamir ha dichiarato: “Se non fermiamo i **rivoltosi ebrei**, la **stabilità ** nei settori centrali, ovvero **Libano**, **Gaza** e **Siria**, potrebbe cambiare”. Ha avvertito che il comportamento di questi gruppi potrebbe rapidamente trasformarsi in una situazione di **emergenza**, costringendo l’IDF a deviare le proprie forze dai confini di **Gaza** e **Libano** verso la **Giudea** e la **Samaria**, senza che vi sia un reale interesse di **sicurezza** nel farlo in questo momento. “Se non affrontiamo questa questione, potremmo compromettere tutto. Siamo in un periodo critico e l’attenzione deve essere rivolta a **Gaza** e al **Libano**”, ha aggiunto il generale.
Attacco mirato in sud Libano contro Hezbollah
Il 14 novembre 2025, l’IDF ha comunicato di aver portato a termine un “attacco mirato” nel sud del **Libano**, uccidendo un presunto membro di **Hezbollah**. L’operazione si è svolta nell’area di **Froun**, dove il miliziano era accusato di aver condotto attacchi contro lo **Stato di Israele** e le truppe israeliane durante il **conflitto** in corso. L’esercito ha sottolineato che le azioni del miliziano rappresentavano una **violazione** degli accordi esistenti tra **Israele** e **Libano**.
L’IDF ha ribadito il proprio impegno a contrastare qualsiasi **minaccia** nei confronti di **Israele**, promettendo di continuare a operare per garantire la **sicurezza** del Paese. Questa operazione si inserisce in un contesto di crescente **tensione** nella regione, dove le attività di **Hezbollah** sono monitorate con particolare attenzione dalle autorità israeliane.
Incendi devastanti in Iran: richiesta di aiuto internazionale
Il 22 novembre 2025, l’**Iran** ha lanciato un appello urgente per ricevere **assistenza internazionale** per combattere un vasto **incendio** che sta devastando le antiche foreste dell’**Ircania**, patrimonio dell’umanità secondo l’**UNESCO**. Queste foreste, che si estendono per circa 1.000 chilometri lungo il **Mar Caspio**, sono un ecosistema unico, con una **biodiversità ** che include oltre 3.200 specie vegetali e un’età stimata tra i 25 e i 50 milioni di anni.
L’incendio, che era stato inizialmente domato all’inizio del mese, ha ripreso vigore il 15 novembre, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa iraniana **Irna**. **Mohammad Jafar Ghaempanah**, vice del presidente iraniano **Massoud Pezeshkian**, ha dichiarato su **X** che, di fronte all’impossibilità di contenere il rogo, l’**Iran** ha chiesto assistenza ai “paesi amici” per affrontare questa **emergenza ecologica**. La situazione rappresenta una grave minaccia per l’**ambiente** e per la **biodiversità ** della regione, richiedendo un intervento tempestivo per prevenire ulteriori danni.
