Moody’s migliora il rating dell’Italia, Meloni esprime soddisfazione: “Un traguardo atteso da 23 anni”

Rosita Ponti

Novembre 22, 2025

La premier Giorgia Meloni ha espresso grande soddisfazione per l’upgrade del rating sovrano dell’Italia da parte di Moody’s, un evento significativo che non si registrava da ben 23 anni. In una dichiarazione rilasciata il 20 ottobre 2025 a Johannesburg, in occasione del G20, Meloni ha sottolineato l’importanza di questo riconoscimento, attribuendolo al lavoro serio e responsabile del suo governo, che si basa su scelte coerenti in materia di conti pubblici e su riforme strutturali. Ha anche voluto ringraziare il ministro Giancarlo Giorgetti per il suo costante impegno nella gestione delle finanze nazionali. La premier ha evidenziato come questa promozione rappresenti un segnale di fiducia non solo nei confronti dell’esecutivo, ma dell’Italia nel suo complesso.

Dichiarazioni simili sono arrivate anche dal ministro dell’Economia e delle Finanze, il quale ha affermato: “Siamo soddisfatti della promozione di Moody’s, la prima dopo 23 anni. Questo è un ulteriore segnale della fiducia ritrovata in questo governo e, di conseguenza, nell’Italia”.

Il nuovo rating di Moody’s

L’agenzia di rating Moody’s ha recentemente elevato il rating sovrano dell’Italia da Baa3 a Baa2, con un outlook stabile. Questo cambiamento riflette un equilibrio tra i punti di forza e le criticità del merito di credito del Paese. Secondo Moody’s, le riforme destinate a migliorare l’efficienza del settore pubblico e l’ambiente imprenditoriale potrebbero portare a un significativo miglioramento delle prospettive di crescita. Tuttavia, la riduzione del debito elevato dell’Italia è legata a una crescita robusta del PIL e all’aumento degli avanzi primari. Un rallentamento della crescita o un risanamento dei conti pubblici meno incisivo rispetto alle previsioni attuali potrebbero compromettere la diminuzione del debito.

Moody’s ha messo in evidenza che l’Italia sta facendo buoni progressi nel raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), risultando il Paese dell’Unione Europea più avanzato in termini di richieste di pagamento e di erogazioni. L’agenzia prevede che l’Italia possa sfruttare appieno i fondi disponibili, che ammontano a 194,4 miliardi di euro, pari al 9,1% del PIL nel 2023, di cui 71,8 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti. Sebbene l’allocazione di tali fondi sia stata rallentata da limitazioni operative e colli di bottiglia nell’assorbimento, gli investimenti pubblici hanno mostrato un aumento negli ultimi anni.

Prospettive economiche e sfide future

Moody’s ha sottolineato che il settore bancario italiano è robusto e che i solidi bilanci del settore privato, insieme a una buona posizione esterna, contribuiscono alla stabilità economica del Paese. Questi fattori positivi, tuttavia, non riescono a compensare completamente l’impatto negativo sulla crescita potenziale derivante dall’invecchiamento della popolazione. L’agenzia prevede che il rapporto debito/PIL dell’Italia sarà “appena superiore al 130% entro il 2034”, partendo da una stima del 136,5% per il 2025.

Queste valutazioni pongono l’Italia di fronte a sfide significative, richiedendo un monitoraggio attento delle politiche economiche e delle riforme strutturali per garantire una crescita sostenibile e la stabilità finanziaria nel lungo termine.

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