Strage di Brandizzo: un video drammatico documenta il treno che investe gli operai

Rosita Ponti

Novembre 22, 2025

È stato reso pubblico il filmato relativo all’inchiesta sulla strage ferroviaria di Brandizzo, avvenuta nella provincia di Torino il 30 agosto 2023, evento tragico che ha portato alla morte di cinque operai impegnati in lavori di manutenzione sui binari. Le immagini, catturate dalle telecamere di sorveglianza della stazione, offrono uno sguardo inquietante sugli ultimi momenti prima dell’arrivo del treno diretto a Torino, mostrando l’impatto devastante che ha coinvolto la squadra al lavoro. Il video rivela che i tecnici si trovavano già sui binari mentre il convoglio si avvicinava, in un contesto in cui la circolazione ferroviaria non era stata ancora interrotta. Si possono udire anche le telefonate tra il caposcorta dell’impresa incaricata dei lavori e la dirigente della circolazione di Rfi, una registrazione acquisita dalla polizia ferroviaria e parte del fascicolo della Procura di Ivrea, che ha individuato 24 indagati tra persone e società dopo aver chiuso le indagini.

Le immagini della stazione e gli ultimi secondi prima dello schianto

Il filmato, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della stazione di Brandizzo, documenta gli attimi immediatamente precedenti e successivi all’incidente. Le immagini rivelano gli operai della ditta Sigifer intenti nelle operazioni di manutenzione, mentre il convoglio proveniente da Chivasso e diretto a Torino entra nell’inquadratura senza alcun segno di rallentamento. L’impatto avviene in modo improvviso e violento: la scena, pur priva di dettagli ravvicinati, restituisce la drammaticità di un evento che si consuma in pochi secondi. Il materiale, sequestrato dalla polizia ferroviaria nelle ore successive alla tragedia, è considerato cruciale per la ricostruzione tecnica delle dinamiche. Gli operai risultano già al lavoro alle 23:43, nonostante non avessero ancora ricevuto il via libera per procedere.

Gli audio delle chiamate tra caposcorta e sala operativa Rfi

Le registrazioni delle telefonate tra Antonio Massa, caposcorta della squadra di lavoro, e la dirigente della circolazione ferroviaria di Rfi, offrono uno spaccato di un momento operativo complesso, caratterizzato da concitazione e tentativi di coordinamento. Le conversazioni, registrate nelle fasi immediatamente precedenti e successive all’incidente, mostrano Massa comunicare la presenza della squadra sui binari pochi istanti prima dell’impatto. Subito dopo l’incidente, si sente l’operatore confermare la gravità dell’accaduto, sottolineando l’urgenza della situazione.

Il lavoro sui binari iniziato prima dello stop alla circolazione

Durante l’inchiesta è emerso che le operazioni di manutenzione erano già iniziate mentre la circolazione ferroviaria risultava ancora attiva. Gli operai si trovavano sui binari senza aver ricevuto conferma dell’interruzione del traffico, un elemento centrale per gli investigatori nella valutazione della catena di comunicazioni e autorizzazioni. Le evidenze suggeriscono che il coordinamento tra la squadra di operai, il caposcorta e la sala operativa fosse cruciale nel determinare la situazione di rischio. La coincidenza tra l’inizio dei lavori e l’arrivo del convoglio rappresenta uno degli aspetti fondamentali della fase istruttoria.

Le telefonate che precedono la tragedia

Le registrazioni incluse negli atti dell’inchiesta documentano in tempo reale la sequenza di eventi che precede la tragedia. Le telecamere della stazione catturano i binari mentre gli operai della Sigifer sono già al lavoro. In parallelo, si svolgono le conversazioni tra Antonio Massa, caposcorta Rfi e sopravvissuto all’incidente, e Vincenza Repaci, dirigente movimento Rfi. Alle 23:27, Massa chiede informazioni sulla circolazione e Repaci lo avverte di un ultimo transito previsto per le 23:48. I due concordano di aggiornarsi dopo le 23:30 per definire con precisione l’inizio delle attività. Nei minuti successivi, si susseguono altre comunicazioni: alle 23:45 transita un convoglio e un minuto dopo Massa richiede formalmente di poter richiedere l’interruzione dei treni. Da Chivasso rispondono che un treno merci è ancora previsto in linea, ma è necessario attendere una conferma definitiva.

La richiesta di interruzione e l’impatto alle 23:49

La situazione evolve rapidamente. Mentre la conversazione è ancora in corso e l’autorizzazione non è stata concessa, gli operai si trovano già sui binari e iniziano a svitare i bulloni delle rotaie. Alle 23:48, Repaci richiama Massa per informarlo che il treno merci dovrebbe passare all’1:30, lasciando una finestra utile di circa un’ora per i lavori. Massa accetta e formalizza telefonicamente la richiesta di interruzione dalle 00:01 all’1:30, ma in quel momento gli operai sono già sulla sede ferroviaria. È mentre pronuncia queste parole che il convoglio entra nell’inquadratura: sono le 23:49. L’impatto è inevitabile. Massa interrompe la chiamata e urla, poi richiama Repaci per comunicare l’accaduto: “C’è ‘sto treno che è passato, pensavo non ci fossero più treni. Ha preso le persone”. La dirigente replica che il passaggio delle 23:50 era stato segnalato e che l’interruzione non era ancora attiva. Massa, sconvolto, aggiunge: “Gli ho rovinato la vita”.

L’inchiesta della Procura di Ivrea e i 24 indagati

La Procura di Ivrea ha concluso l’indagine lo scorso luglio, individuando 24 indagati, di cui 21 persone fisiche e tre società: Rfi, Sigifer e Clf. Le accuse, a vario titolo, includono omicidio colposo e disastro ferroviario colposo. L’ipotesi iniziale di omicidio volontario non è stata confermata nell’atto conclusivo dell’inchiesta. Tra i soggetti coinvolti ci sono dirigenti e tecnici delle aziende coinvolte nei lavori, responsabili della sicurezza e figure operative presenti quella notte. L’obiettivo della magistratura è chiarire l’esatta sequenza di decisioni, comunicazioni e omissioni che hanno portato alla tragedia, valutando le responsabilità lungo l’intera filiera organizzativa.

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