Un padre difende strenuamente il proprio figlio, Ahmed, coinvolto in un caso di violenza che ha scosso Milano. Il 18enne è uno dei cinque giovani di Monza arrestati per il brutale pestaggio di uno studente universitario di 22 anni, avvenuto in Corso Como. Arshaf, il genitore di Ahmed, sostiene che il figlio si sia trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, affermando che le immagini disponibili dimostrano chiaramente come Ahmed fosse distante dalla scena principale dell’incidente.
La versione del padre di Ahmed
Il padre di Ahmed racconta che il figlio credeva di assistere a una semplice lite e che, anzi, aveva considerato la vittima un ragazzo gentile. Secondo Arshaf, Ahmed e i suoi amici avevano chiesto una sigaretta al giovane, che gliel’aveva gentilmente offerta. Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata quando gli aggressori hanno chiesto di cambiare una banconota da 50 euro. Arshaf sottolinea che non esiste una giustificazione per uccidere qualcuno, nemmeno per una somma di denaro così alta, e riporta le parole del figlio sul tragico evento.
Le accuse e la difesa di Arshaf
Ahmed è accusato di aver fatto da palo durante il pestaggio, ma il padre continua a difenderlo, affermando che il ragazzo non ha avuto la prontezza di intervenire a causa della sua inesperienza, avendo compiuto 18 anni solo due mesi prima. Arshaf insiste sul fatto che Ahmed non stava vigilando, come dimostrano le immagini, e che un vero palo si sarebbe voltato per controllare se qualcuno stesse arrivando. Inoltre, il padre sottolinea che non vi era alcuna organizzazione nell’azione, poiché nessuno dei ragazzi conosceva la vittima.
Le preoccupazioni di Arshaf
Arshaf, visibilmente scosso, ha dichiarato di non aver chiuso occhio da tre notti. Essendo musulmano, ha sempre insegnato ai suoi figli a comportarsi in modo corretto, escludendo comportamenti come il fumo e l’alcol. Riconosce che se Ahmed ha commesso un errore, è giusto che ne affronti le conseguenze. Il padre esprime anche il desiderio di contattare il ragazzo attualmente ricoverato in ospedale, auspicando di poter visitare lui e la sua famiglia. Arshaf spera sinceramente che il giovane possa riprendersi e tornare alla sua vita normale senza ulteriori problemi.
