Furto al Louvre: l’arte suscita passioni che sfociano in ossessioni

Veronica Robinson

Novembre 23, 2025

Il noto critico d’arte Luca Cantore D’Amore ha recentemente rilasciato un’intervista in cui affronta il tema della proprietà artistica e delle sue implicazioni sociali. Secondo Cantore D’Amore, possedere un’opera d’arte non è solo una questione estetica, ma rappresenta anche un simbolo di status che, in alcuni casi, può essere alimentato da dinamiche illecite. L’intervista è stata pubblicata il 23 novembre 2025, e ha suscitato un ampio dibattito nel mondo dell’arte e della cultura.

Il concetto di status nell’arte

Cantore D’Amore sottolinea che l’acquisto di opere d’arte è spesso motivato da un desiderio di affermazione sociale. In molte situazioni, le persone non si limitano a cercare bellezza o significato nell’arte, ma mirano a posizionarsi in un determinato livello sociale. Questa ricerca di status può portare a comportamenti discutibili, dove il valore di un’opera è determinato non solo dalla sua qualità artistica, ma anche dalla reputazione del suo proprietario.

Il critico evidenzia come, in alcune circostanze, l’arte possa diventare un mezzo per mascherare attività illecite. Le transazioni nel mercato dell’arte, spesso poco trasparenti, possono nascondere operazioni di riciclaggio di denaro o altre attività criminali. Cantore D’Amore invita a riflettere su come la bellezza possa essere strumentalizzata e su quali siano le responsabilità di chi acquista e vende opere d’arte.

Il mercato dell’arte e le sue sfide

Il mercato dell’arte, secondo il critico, è caratterizzato da una crescente complessità. Le aste, le gallerie e le fiere d’arte sono diventate luoghi dove si incrociano interessi economici e culturali, ma anche zone grigie dove la legalità può essere messa in discussione. Cantore D’Amore mette in guardia contro il rischio di una mercificazione eccessiva dell’arte, che può portare a una svalutazione del suo significato intrinseco.

In questo contesto, il critico d’arte sottolinea l’importanza di una maggiore regolamentazione nel settore. La trasparenza nelle transazioni e l’educazione dei collezionisti sono fondamentali per garantire che l’arte resti un veicolo di comunicazione e non diventi solo un investimento finanziario. Inoltre, Cantore D’Amore suggerisce che le istituzioni culturali debbano svolgere un ruolo attivo nel promuovere pratiche etiche e nel sensibilizzare il pubblico sui rischi legati al collezionismo irresponsabile.

La sua analisi offre uno spunto di riflessione su come il mondo dell’arte possa evolversi, mantenendo al centro il valore culturale e sociale delle opere, piuttosto che ridurlo a un mero strumento di prestigio.

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