Papa Leone ha officiato una messa significativa in occasione del Giubileo dei Cori e delle Corali, tenutasi il 22 novembre 2025 in Piazza San Pietro, a Roma. Durante l’omelia, il Pontefice ha sottolineato l’importanza del canto come espressione della Chiesa in cammino, definendo la musica come un dono delle grandi civiltà . “Cantare ci ricorda che siamo Chiesa in cammino, autentica realtà sinodale, capace di condividere con tutti la vocazione alla lode e alla gioia”, ha affermato Leone, evidenziando come il canto possa esprimere sentimenti che le parole non riescono a comunicare.
Il Papa ha continuato a spiegare che il canto rappresenta un’unione di mente, corpo e anima, permettendo così una comunicazione profonda delle esperienze umane. Ha citato Sant’Agostino, il quale affermava che “il canto è proprio di chi ama”, sottolineando come il canto possa esprimere non solo amore, ma anche dolore e desiderio. Far parte di un coro, secondo Leone, significa sostenere e accompagnare i propri fratelli nel cammino della vita, unendo le voci in un’unica lode a Dio.
L’appello per il rilascio degli studenti rapiti in Nigeria
Durante l’Angelus, il Papa ha espresso la sua profonda preoccupazione per i rapimenti avvenuti in Nigeria e Camerun, dove sacerdoti, fedeli e studenti sono stati sequestrati. “Ho appreso con immensa tristezza le notizie dei rapimenti”, ha dichiarato Leone, evidenziando il dolore per i tanti giovani coinvolti e per le loro famiglie. Ha lanciato un accorato appello affinché gli ostaggi vengano liberati al più presto e ha esortato le autorità competenti a prendere misure adeguate per garantire la loro sicurezza. Negli ultimi anni, la violenza di miliziani radicalizzati islamici ha portato alla morte di circa 80.000 cristiani in Nigeria e alla distruzione di numerose scuole.
Il viaggio apostolico in Turchia
Il Pontefice ha anche annunciato il suo imminente viaggio apostolico in Turchia e Libano, previsto per il 27 novembre 2025. Questo viaggio segna un’importante occasione per commemorare il 1700° anniversario del Concilio di Nicea, evento storico fondamentale per la fede cristiana. “È una provvidenziale coincidenza che in questo Anno Santo, dedicato alla nostra speranza che è Cristo, si celebri anche il 1700° anniversario del primo Concilio Ecumenico di Nicea“, ha dichiarato Leone. La lettera apostolica “In unitate fidei”, pubblicata in concomitanza con questo anniversario, sottolinea l’importanza della professione di fede in Gesù Cristo, che continua a unire i cristiani in tutto il mondo.
Papa Leone ha concluso il suo messaggio ricordando le sfide attuali, come guerre, violenze, ingiustizie e miserie, e ha ribadito la necessità di mantenere viva la speranza attraverso la fede, specialmente nei momenti difficili.
