Il 23 novembre 2025 segna il quarantacinquesimo anniversario del devastante terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980, un evento che ha segnato profondamente la storia di questa regione e dell’Italia intera. In questa giornata di commemorazione, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di migliorare i sistemi di monitoraggio e di risposta alle vulnerabilità del territorio italiano. Le sue parole, diffuse dal Quirinale, sottolineano l’importanza di una ricerca costante di soluzioni antisismiche e di un rilancio delle aree interne del Paese.
Il ricordo del terremoto e le sue conseguenze
Il drammatico evento del 23 novembre 1980 ha provocato scosse sismiche di violenza senza precedenti, che hanno colpito l’Irpinia, la Basilicata e diverse zone della Puglia. Questo terremoto ha causato la morte di circa tremila persone, migliaia di feriti e un numero imprecisato di sfollati. La risposta delle istituzioni e della società civile, insieme all’impegno dei tanti volontari, è stata fondamentale per affrontare l’emergenza. Mattarella ha descritto questa fase come una pagina difficile della storia italiana, rimasta impressa nella memoria collettiva. Il presidente ha ribadito l’importanza di commemorare le vittime e di esprimere solidarietà ai familiari, sottolineando che il ricordo di questa tragedia deve servire come stimolo per migliorare le misure di sicurezza e prevenzione nel territorio.
Le parole dei rappresentanti istituzionali
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha condiviso un messaggio sui social, evidenziando come il 23 novembre 1980 rappresenti una data che pesa nella memoria del Paese. La Russa ha sottolineato l’importanza di rinnovare l’impegno per la sicurezza dei cittadini e ha espresso la sua vicinanza a chi ha perso familiari, amici e lavoro a causa del terremoto. Ha evidenziato che ricordare questa tragedia non significa solo rivivere il dolore, ma restituire dignità alla storia di chi ha vissuto quei momenti difficili.
In un altro intervento, Toni Ricciardi, vice capogruppo del Pd alla Camera, ha messo in luce come da quella tragedia siano emerse nuove consapevolezze, tra cui la creazione di una moderna Protezione Civile e un diverso approccio tra lo Stato e le aree più vulnerabili. Ricciardi ha ribadito l’importanza di ricordare il passato per costruire un futuro più sicuro e solidale, in modo che le esperienze vissute possano contribuire a una maggiore resilienza delle comunità.
Il futuro delle aree colpite
A quarantacinque anni dal terremoto, le aree colpite, come Conza della Campania, continuano a portare i segni di quella tragedia. Questi borghi fantasma raccontano storie di un passato che fatica a riprendersi, ma che è anche simbolo di una resilienza che non si arrende. La ricostruzione, non solo materiale ma anche sociale e culturale, è un obiettivo fondamentale per restituire vita a queste comunità. Le iniziative di recupero e sviluppo sono essenziali per riportare la speranza e il senso di appartenenza in luoghi che hanno sofferto enormemente.
Il ricordo del terremoto dell’Irpinia del 1980, quindi, non è solo un momento di commemorazione, ma un’opportunità per riflettere su quanto sia importante investire nella sicurezza e nella prevenzione, affinché tragedie simili non si ripetano. La memoria di quel giorno deve essere un faro per le generazioni future, affinché possano affrontare le sfide legate alla vulnerabilità del territorio con maggiore consapevolezza e preparazione.
