Il vulcano Hayli Gubbi, situato nella regione dell’Afar in Etiopia, ha ripreso la sua attività dopo un lungo periodo di inattività durato oltre 10.000 anni. L’evento eruttivo ha generato una maestosa colonna di cenere che ha raggiunto un’altezza compresa tra i 14 e i 15 km nel cielo.
Dettagli dell’eruzione e diffusione della cenere
Le immagini satellitari fornite dall’agenzia meteorologica regionale mostrano chiaramente la nube di cenere che si sposta attraverso il Mar Rosso, spinta dai venti in quota verso le regioni dello Yemen e dell’Oman. Questo fenomeno ha destato preoccupazione per le possibili conseguenze sui voli aerei nella zona, dato che la cenere vulcanica può compromettere la sicurezza del traffico aereo.
Geologia dell’area e cause dell’eruzione
La regione dell’Afar è nota per la sua intensa attività geologica, essendo una delle aree più dinamiche del pianeta. Qui, la crosta terrestre si sta aprendo lungo la frattura conosciuta come Rift dell’Afar, dove convergono tre placche tettoniche. L’eruzione del vulcano Hayli Gubbi sembra essere stata provocata da una serie di fattori, tra cui una nuova risalita di magma, il rilascio di gas e un possibile cedimento della crosta del lago di lava presente nel sistema dell’Erta Ale, una catena vulcanica che comprende diversi vulcani a scudo, tra cui l’Hayli Gubbi, che si erge a un’altezza di 521 metri.
Caratteristiche dei vulcani a scudo e monitoraggio della situazione
I vulcani a scudo sono così chiamati per la loro forma caratteristica, che ricorda uno scudo. Sebbene siano generalmente considerati “tranquilli”, possono comunque generare eruzioni esplosive improvvise, specialmente quando il magma entra in contatto con l’acqua o subisce un rapido rilascio di gas. Questo è precisamente ciò che sembra essere accaduto in questa occasione. Le autorità etiopiche hanno confermato che l’area circostante il cratere è disabitata, riducendo il rischio per la popolazione locale. Tuttavia, si stanno monitorando attentamente i livelli di anidride solforosa e le potenziali ricadute di cenere, ritenute minime per le comunità , ma significative per il traffico aereo regionale.
