La proposta europea per la pace in Ucraina si articola in un piano composto da 24 punti, presentato nel 2025. Questo piano, sebbene contenga quattro punti in meno rispetto a quello avanzato dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si distingue per la sua sostanza e le sue specificità.
Cessate il fuoco e questioni umanitarie
Ben cinque punti del piano europeo sono dedicati al raggiungimento di un cessate il fuoco totale e incondizionato, accompagnato da un monitoraggio delle violazioni, che coinvolgerebbe sia gli Stati Uniti che i paesi europei. Altri tre punti trattano le questioni umanitarie, con particolare attenzione al ritorno dei bambini strappati alle famiglie durante il conflitto, al scambio di prigionieri – che includerebbe anche i civili – e all’organizzazione di incontri tra famiglie divise lungo la linea di contatto.
Sovranità e garanzie di sicurezza
La sezione più complessa del piano, che comprende 12 punti, si concentra sulla sovranità dell’Ucraina e sulle garanzie di sicurezza. Qui emerge la principale differenza rispetto alla proposta americana: viene esclusa la possibilità di una neutralità per l’Ucraina, e si prevede un intervento degli alleati in sua difesa in caso di nuove aggressioni, seguendo il modello dell’articolo 5 della NATO. Inoltre, si rifiuta la richiesta russa di limitare il numero delle truppe ucraine. La decisione sull’accesso dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica spetta ai membri della NATO e non a Mosca.
Riconoscimento della realtà sul terreno
Il piano europeo riconosce la realtà attuale sul campo di battaglia, ma a differenza della proposta statunitense, non riconosce ufficialmente la sovranità russa sui territori occupati e non richiede la rinuncia da parte dell’Ucraina alle aree ancora libere del Donbas. Mentre Trump suggeriva una spartizione delle risorse energetiche della centrale di Zaporizhzhia tra Russia e Ucraina, il piano europeo prevede che l’impianto nucleare torni sotto il controllo di Kiev.
Finanziamento della ricostruzione
Infine, per quanto riguarda la ricostruzione dell’Ucraina, se la Russia non dovesse provvedere ai risarcimenti, i fondi necessari saranno reperiti attraverso il congelamento dei beni russi in Europa. Questo approccio mira a garantire che la responsabilità dei danni causati dalla guerra sia assunta da chi ha avviato il conflitto, sostenendo così la ripresa del paese.
