Regione Lazio: approvato il cambio di nome per la stazione di Tivoli Terme

Veronica Robinson

Novembre 24, 2025

La Regione Lazio ha recentemente accolto con favore la richiesta avanzata dai comuni di Guidonia e Tivoli, finalizzata al cambiamento dei nomi delle rispettive stazioni ferroviarie. In una comunicazione ufficiale, i due comuni avevano presentato, lo scorso ottobre, una richiesta all’Assessorato ai Trasporti per modificare le attuali denominazioni delle stazioni “Guidonia Montecelio-S. Angelo” e “Bagni di Tivoli”, proponendo di rinominarle in “Guidonia Montecelio” e “Tivoli Terme”.

Le motivazioni delle nuove denominazioni

Fabrizio Ghera, l’assessore ai Trasporti della Regione Lazio, ha sottolineato che le nuove denominazioni sono state scelte per garantire maggiore chiarezza e valorizzazione del territorio. Secondo Ghera, il nuovo nome di Guidonia Montecelio rappresenta un passo importante per rafforzare l’identità locale e per fornire un chiaro punto di riferimento agli utenti, considerando l’importanza della stazione come unico accesso ferroviario per il comune. La modifica del nome di Bagni di Tivoli in Tivoli Terme, d’altra parte, si allinea con le pratiche adottate per altre località termali di prestigio a livello nazionale, contribuendo così alla promozione del patrimonio turistico e culturale della Regione Lazio.

Collaborazione con RFI e sviluppo infrastrutturale

La Regione Lazio ha confermato la propria disponibilità a collaborare con Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per gestire i passaggi successivi legati a queste modifiche. Questa sinergia istituzionale ha come obiettivo principale quello di migliorare la qualità del servizio ferroviario e di aumentare la riconoscibilità delle infrastrutture nel territorio. L’impegno della Regione è volto a garantire che i cambiamenti apportati non solo riflettano le esigenze locali, ma anche a facilitare l’accesso e l’uso dei trasporti pubblici da parte dei cittadini e dei turisti.

Con queste modifiche, i comuni di Guidonia e Tivoli si preparano a un futuro in cui la loro identità e il loro patrimonio culturale possano essere ulteriormente valorizzati, rendendo le stazioni non solo punti di transito, ma anche simboli di un territorio ricco di storia e opportunità.

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