Corte di giustizia: ogni Stato membro dell’Unione Europea deve riconoscere il matrimonio tra coppie dello stesso sesso

Rosita Ponti

Novembre 25, 2025

Ogni nazione appartenente all’Unione Europea è obbligata a riconoscere i matrimoni tra cittadini dello stesso sesso celebrati in altri Stati membri, come stabilito da una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) pubblicata il 20 gennaio 2025.

La sentenza della corte di giustizia

La CGUE ha dichiarato che la Polonia ha commesso un errore nel non riconoscere un matrimonio tra due cittadini polacchi celebrato in Germania, poiché la legislazione polacca non prevede la possibilità di matrimonio per persone dello stesso sesso. Questo rifiuto è stato definito dalla Corte come “contrario al diritto dell’Unione”, in quanto rappresenta un ostacolo alla libertà di movimento di questi cittadini, impedendo loro di godere dei diritti acquisiti all’interno dell’Unione.

Violazione dei diritti fondamentali

La Corte ha affermato che tale condotta viola non solo la libertà di circolazione, ma anche il diritto al rispetto della vita privata e familiare. Le affermazioni della CGUE sottolineano l’importanza di garantire che gli Stati membri riconoscano, per l’esercizio dei diritti conferiti dal diritto dell’Unione, lo stato di famiglia legalmente acquisito in un altro Stato membro.

Implicazioni per l’uguaglianza dei diritti

Questo pronunciamento rappresenta un passo significativo verso l’uguaglianza dei diritti all’interno dell’Unione Europea, evidenziando la necessità di una maggiore coerenza nelle politiche matrimoniali tra i diversi Paesi membri. La sentenza potrebbe avere ripercussioni importanti sulla legislazione di molti Stati, in particolare quelli che attualmente non riconoscono i matrimoni tra persone dello stesso sesso, come la Polonia. La CGUE ha quindi aperto la strada a un futuro in cui i diritti dei cittadini europei siano tutelati senza discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.

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