Tarquinio (PD): “La guerra ha rafforzato Putin. Necessario un esercito europeo per evitare il riarmo nazionale delle destre”

Veronica Robinson

Novembre 25, 2025

Marco Tarquinio, europarlamentare del Partito Democratico, ha espresso le sue opinioni sulla situazione attuale della guerra tra Russia e Ucraina durante un’intervista rilasciata a Radio Cusano Campus, nel programma “Battitori Liberi”, condotto da Gianluca Fabi e Savino Balzano. Le sue dichiarazioni, rilasciate nel 2025, evidenziano il lungo periodo di conflitto e le sue conseguenze devastanti.

Situazione attuale della guerra

Il politico ha sottolineato come la trattativa per la pace si stia sviluppando in modo caotico, lamentando il fatto che siano passati 1369 giorni dall’inizio del conflitto. Tarquinio ha affermato che l’aspettativa di una risoluzione pacifica è stata delusa, e chi ha sostenuto l’idea di fermare il fuoco è stato spesso accusato di voler arrendersi. La sua posizione è chiara: è fondamentale interrompere le ostilità, ma il rischio è che si rimanga fermi senza progredire verso una soluzione duratura.

Conseguenze del conflitto

Il discorso di Tarquinio si è concentrato anche sulle conseguenze della guerra, che ha avuto un impatto devastante su vittime, economia e infrastrutture. Ha evidenziato come il conflitto abbia permesso a Vladimir Putin di riemergere come figura di rilievo sulla scena internazionale, nonostante la debolezza della sua economia. Oggi, secondo l’europarlamentare, il leader russo dialoga su un piano quasi paritario con potenze come gli Stati Uniti e la Cina, anche se la sua posizione resta caratterizzata da una certa dipendenza.

Proposta di un esercito europeo

Un altro punto cruciale del suo intervento è stata la proposta di creare un esercito europeo. Tarquinio ha ribadito l’importanza di avere una forza militare autonoma, che possa garantire una gestione delle risorse e delle relazioni internazionali senza subire pressioni dalla Casa Bianca. Ha messo in guardia contro il riarmo nazionale promosso dalle destre estreme, avvertendo che potrebbe riportare l’Europa a una situazione simile a quella del 1914, con il rischio di conflitti innescati da leader instabili.

Efficacia di un esercito comune

Secondo Tarquinio, un esercito comune europeo sarebbe non solo più efficiente, ma anche meno costoso rispetto alla somma delle forze armate dei singoli Stati membri, e non sarebbe controllato da un singolo paese, garantendo così una maggiore stabilità nella regione.

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