Arrestata a Reggio Calabria una donna per estorsione dopo un incontro sessuale a pagamento

Veronica Robinson

Novembre 26, 2025

Un episodio di estorsione a carattere sessuale ha avuto luogo a Reggio Calabria, precisamente nel Rione Modena, dove un cittadino ha trovato il coraggio di denunciare una situazione di minaccia e ricatto. La vittima, superando il proprio timore e imbarazzo, ha contattato i carabinieri per raccontare di essere stata oggetto di pressioni da parte di una donna, che lo ha costretto a pagare per evitare la diffusione di un video compromettente.

La dinamica del ricatto

Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, l’uomo si era trovato coinvolto in un incontro intimo a pagamento con la donna. Da quel momento, però, la situazione è rapidamente degenerata. La donna ha iniziato a minacciare l’uomo, chiedendo una somma di denaro in cambio della sua promessa di non pubblicare online il video che la ritraeva in compagnia dell’uomo. La paura della vittima di vedere la propria intimità violata ha spinto quest’ultimo a contattare le forze dell’ordine.

L’intervento dei carabinieri

Dopo aver raccolto la denuncia, i carabinieri hanno messo in atto un’operazione mirata. Hanno concordato un momento preciso per la consegna del denaro, organizzando una sorta di “imboscata”. Al momento stabilito, i militari sono intervenuti irrompendo nell’abitazione della donna subito dopo lo scambio di denaro. Durante l’operazione, è stata trovata la somma di 200 euro, denaro appena estorto dalla donna, nascosta all’interno del suo giubbotto.

Inoltre, il compagno della giovane ha tentato di ostacolare l’intervento delle forze dell’ordine, commettendo il reato di resistenza a pubblico ufficiale. La prontezza dei carabinieri ha permesso di evitare ulteriori danni e di intervenire tempestivamente.

Le conseguenze legali

L’operazione ha portato anche al sequestro della telecamera utilizzata per registrare il video compromettente, grazie alla collaborazione immediata della vittima. I carabinieri hanno ribadito l’importanza di combattere contro fenomeni di estorsione, spesso nascosti e alimentati dalla vergogna di chi li subisce. Al termine delle procedure di rito, la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori accertamenti.

Questo episodio mette in luce la necessità di denunciare situazioni simili, affinché chi subisce ricatti di questo tipo possa trovare supporto e giustizia.

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