Il 10 gennaio 2025, l’Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al decreto Flussi, un provvedimento cruciale per regolare l’ingresso di lavoratori e cittadini stranieri in Italia, oltre a gestire il fenomeno migratorio. L’approvazione è avvenuta per alzata di mano, sottolineando l’importanza di queste nuove disposizioni.
Il decreto, composto da 12 articoli, apporta modifiche significative ai procedimenti di ingresso per lavoro, introducendo nuove modalità e termini per il rilascio del nulla osta. Tra le innovazioni principali, si evidenziano semplificazioni per i lavoratori formati nei Paesi di origine, con un’estensione a dodici mesi per la presentazione della domanda di visto. Inoltre, il provvedimento amplia la disciplina riguardante la conversione dei permessi di soggiorno, portando a un anno la durata dei permessi per le vittime di tratta, sfruttamento o violenza domestica, che potranno accedere anche all’assegno di inclusione.
Un altro punto saliente del decreto è la proroga, fino al 2028, della possibilità di ingressi extra-quota per assistenza familiare e sociosanitaria. È stata introdotta anche una programmazione triennale dei contingenti per i programmi di volontariato. Infine, il decreto prevede un inasprimento delle misure contro il caporalato, con un ampliamento della partecipazione al Tavolo nazionale e un accesso più facilitato al Fondo dedicato.
Le azioni del datore di lavoro
Con la pubblicazione del decreto Flussi, i datori di lavoro hanno la possibilità di inviare telematicamente la domanda di assunzione allo Sportello Unico per l’Immigrazione (SUI). Una volta che la domanda è accettata, il datore di lavoro riceve il nulla osta, documento fondamentale da consegnare al lavoratore straniero. Questo passaggio consente al lavoratore di richiedere il visto di ingresso per motivi di lavoro.
All’arrivo in Italia, è necessario che il datore di lavoro e il lavoratore formalizzino il contratto di soggiorno presso la Prefettura. Successivamente, è essenziale procedere con la richiesta del permesso di soggiorno, un passaggio cruciale per garantire la regolarità della posizione lavorativa e residenziale del cittadino straniero. Queste nuove disposizioni mirano a semplificare e rendere più efficiente il processo di assunzione, contribuendo così a una gestione più ordinata e controllata del fenomeno migratorio nel Paese.
