Famiglia in difficoltà nel bosco: legale si dimette e denuncia ingerenze

Veronica Robinson

Novembre 26, 2025

Un nuovo capitolo si apre nella complessa vicenda della famiglia che risiede in un bosco situato in provincia di Chieti. La coppia, di origine anglo-australiana, ha visto i propri tre figli allontanati da un provvedimento del Tribunale, che ha disposto il loro trasferimento in una casa famiglia. La situazione si complica ulteriormente con la decisione del legale della famiglia, Giovanni Angelucci, di rinunciare al mandato. Questo sviluppo inaspettato è stato comunicato attraverso un nota ufficiale.

Il legale si dimette: “Troppe ingerenze esterne”

Giovanni Angelucci, avvocato della famiglia, ha formalizzato la sua decisione di ritirarsi dal caso, citando come motivazione le “troppe pressanti ingerenze esterne”. In una nota, ha spiegato che, dopo una riflessione approfondita, ha ritenuto necessario abbandonare il mandato conferitogli dai coniugi Nathan Trevallion e Catherine Birmingham. Angelucci ha descritto questa scelta come “estrema”, evidenziando che il rapporto di fiducia tra avvocato e cliente è stato compromesso da fattori esterni.

Il legale ha sottolineato che, nonostante le sue proposte di soluzioni abitative alternative, i coniugi hanno rifiutato tutte le opzioni. Un imprenditore locale aveva offerto una casa a titolo gratuito, ma questa opportunità non è stata accettata dalla coppia. Inoltre, Angelucci ha rivelato che il progetto di ristrutturazione dell’immobile, già predisposto, è stato respinto dai Trevallion-Birmingham, i quali hanno espresso preoccupazioni riguardo alla invasività dei lavori.

Reazioni alla decisione del tribunale

La decisione del Tribunale per i minorenni dell’Aquila di allontanare i tre bambini ha suscitato forti reazioni. Ieri, il Tribunale e la sua presidente, Cecilia Angrisano, sono stati oggetto di insulti e minacce, con informazioni personali pubblicate online. I bambini, trasferiti in una casa famiglia, hanno chiesto di poter tornare a casa, esprimendo il loro desiderio di riunirsi con i genitori. Una manifestazione di solidarietà è prevista per il 6 dicembre a Roma, davanti alla sede del Ministero della Famiglia e delle Pari Opportunità.

Il Ministero dell’Istruzione ha confermato che i bambini continuano a seguire l’obbligo scolastico attraverso l’educazione domiciliare, in conformità con le leggi vigenti. Questa informazione è stata comunicata dal dirigente scolastico di riferimento.

La situazione politica e istituzionale

Il caso della famiglia Trevallion-Birmingham ha attirato l’attenzione anche a livello governativo. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e la Premier, Giorgia Meloni, hanno discusso della vicenda, con la possibilità di inviare ispettori del ministero per verificare la gestione del procedimento. Nel frattempo, sono in corso visite mediche per i bambini, mentre il legale della famiglia sta preparando un ricorso contro la decisione del Tribunale.

Le critiche alla decisione del Tribunale non si sono fatte attendere. Il vicepremier Matteo Salvini ha definito l’operazione “vergognosa”, promettendo di seguire la vicenda da vicino. L’Associazione Nazionale Magistrati ha avvertito riguardo alla possibile strumentalizzazione del caso, ribadendo che la decisione si basa su valutazioni tecniche relative alla sicurezza e al benessere dei minori.

Le motivazioni del provvedimento giudiziario

Il provvedimento del Tribunale si basa su preoccupazioni riguardo alla sicurezza e al benessere dei bambini. Secondo il Tribunale, le condizioni abitative della famiglia non garantivano la sicurezza necessaria, e il rifiuto dei genitori di consentire verifiche sanitarie obbligatorie ha contribuito alla decisione di allontanare i minori. La mancanza di servizi essenziali come acqua ed elettricità nella loro abitazione ha sollevato ulteriori preoccupazioni.

Il legale della famiglia ha già avviato il processo di impugnazione della sentenza, sostenendo che nel provvedimento sono state scritte “falsità”. Angelucci ha evidenziato che la situazione scolastica dei bambini è stata mal interpretata e che esistono documenti ufficiali che attestano la loro idoneità.

Le dichiarazioni di Nathan Trevallion

Nathan Trevallion ha espresso il suo desiderio di rimanere in Italia con la famiglia, ma ha anche considerato l’opzione di tornare in Australia con la moglie e i bambini, nel caso la situazione non si risolvesse. Ha manifestato incredulità riguardo alla decisione di allontanare i figli, sottolineando il trauma che questa separazione potrebbe causare.

La coppia ha sempre sostenuto di aver scelto uno stile di vita a contatto con la natura, senza intenzione di trascurare le necessità dei loro figli. La loro storia ha attirato l’attenzione del pubblico, con una petizione online che ha raccolto migliaia di firme a sostegno della famiglia.

La vicenda della famiglia del bosco continua a suscitare dibattiti e polemiche, mentre le istituzioni e la società civile seguono con attenzione gli sviluppi futuri.

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