Influenza 2025: la stagione è avviata, è ancora possibile ricevere il vaccino?

Rosita Ponti

Novembre 26, 2025

Negli ultimi giorni, il focus degli esperti è stato rivolto al virus influenzale H3N2, che ha sollevato preoccupazioni nel Regno Unito. L’infettivologo Fabrizio Pregliasco ha messo in guardia riguardo al possibile aggravamento della situazione a causa delle basse temperature.

Situazione della stagione influenzale nel 2025

La stagione influenzale del 2025 si presenta complessa, come confermato dal virologo Matteo Bassetti attraverso un post su X. L’inizio anticipato della stagione ha portato a un incremento significativo dei casi, come evidenziato dai dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Nella settimana compresa tra il 10 e il 16 novembre, l’Iss ha registrato un aumento del tasso di positività per l’influenza, con circa 446.483 nuovi casi, che portano il totale a circa 2.185.451 dall’inizio della stagione. I più colpiti risultano essere i bambini nella fascia di età 0-4 anni, con un’incidenza di circa 25,7 casi ogni 1.000 assistiti.

Virus influenzali in circolazione

Il virus H3N2 emerge come il principale responsabile della stagione influenzale, come dimostrano le informazioni provenienti da fonti internazionali. Recentemente, il Regno Unito ha emesso un allerta a causa dell’aumento dei casi influenzali, con esperti che hanno identificato sette mutazioni in questo ceppo. Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’Università Statale di Milano, ha confermato le preoccupazioni riguardo alla crescente circolazione del virus.

In Italia, l’analisi dei virus influenzali ha mostrato un aumento della percentuale di virus A(H3N2) nella popolazione, mentre nel flusso ospedaliero è stata riscontrata una percentuale simile di virus A(H1N1)pdm09 e A(H3N2). Tuttavia, l’Iss sottolinea che il numero di test positivi rimane ancora insufficiente per trarre conclusioni definitive sullo sviluppo della stagione influenzale.

Bassetti ha avvertito che l’H1N1 rappresenta un rischio significativo, mentre l’H3N2 ha sviluppato un nuovo sottoclade emergente (K) che potrebbe sfuggire all’immunità conferita dai vaccini degli anni precedenti. Ha evidenziato l’importanza della vaccinazione per ridurre il rischio di ospedalizzazione. Inoltre, il virus H5N1, responsabile dell’aviaria, continua a circolare e potrebbe potenzialmente trasmettersi da uomo a uomo. Per prevenire le infezioni, Bassetti consiglia di lavarsi frequentemente le mani, vaccinarsi e indossare mascherine in caso di raffreddore o influenza.

Raccomandazioni per la vaccinazione

I medici di famiglia esortano la popolazione a non rimandare la vaccinazione, soprattutto in vista delle festività natalizie. È fondamentale vaccinarsi in questo periodo, in particolare per le persone appartenenti a categorie a rischio, quali gli over 65, i soggetti con patologie croniche, le donne in gravidanza e le persone fragili.

Tecla Mastronuzzi, responsabile della macroarea Prevenzione Simg, ha sottolineato che ogni incremento della copertura vaccinale contribuisce a ridurre le complicanze, i ricoveri e la pressione sugli ospedali. La vaccinazione rappresenta la misura più efficace per prevenire esiti gravi. Si raccomanda, come negli anni precedenti, di considerare la co-somministrazione di vaccini contro il Covid-19, il pneumococco, il virus respiratorio sinciziale e l’Herpes zoster.

Oltre alla vaccinazione, è essenziale mantenere buone pratiche igieniche, come il lavaggio delle mani, evitare luoghi affollati durante i picchi di circolazione virale e seguire le norme igieniche di base in caso di tosse o raffreddore.

Pregliasco ha affermato che la vaccinazione offre protezione a partire da dieci giorni dopo la somministrazione e che c’è ancora tempo per vaccinarsi, poiché si teme che il picco dell’epidemia debba ancora arrivare. La campagna vaccinale può proseguire fino a metà dicembre e oltre, sebbene con un’efficacia ridotta nel tempo.

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