Controversia su Witkoff: accuse di consulenze a favore della Russia

Rosita Ponti

Novembre 27, 2025

La comunicazione rivelata dall’agenzia Bloomberg tra Steve Witkoff, inviato speciale dell’ex presidente Donald Trump, e Yuri Ushakov, negoziatore russo, solleva interrogativi sulla presunta neutralità degli Stati Uniti nel conflitto attuale. Secondo quanto riportato, Witkoff avrebbe affermato: “So cosa serve per la pace”, indicando la regione di Donetsk come una chiave per risolvere la crisi. Inoltre, avrebbe suggerito a Ushakov le frasi che Vladimir Putin dovrebbe utilizzare per conquistare la simpatia di Trump, esortandolo a congratularsi per la pace a Gaza e a definire Trump un “uomo di pace”. Witkoff ha raccomandato che la conversazione tra i due leader avvenga prima dell’arrivo di Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, previsto per il 17 ottobre.

Risultato della comunicazione

Il risultato di questa interazione è che il presidente ucraino torna nel suo paese senza aver ottenuto i missili a lungo raggio Tomahawk, una richiesta cruciale per l’Ucraina in questo momento critico.

Reazioni e dichiarazioni

La fonte di Bloomberg rimane anonima, mentre Ushakov ha dichiarato che la fuga di notizie potrebbe essere un tentativo di sabotare i negoziati, ammettendo che la comunicazione non è avvenuta attraverso canali ufficiali, ma tramite WhatsApp. Kirill Dmitriev, un altro negoziatore russo, ha definito le informazioni diffuse come false, alimentando ulteriormente il clima di incertezza.

Panorama informativo attuale

Il panorama informativo attorno alla trattativa è caratterizzato da confusione, con l’emergere di vari piani di pace che sembrano favorire una delle due parti. Durante un incontro tra i ministri degli Esteri dei 27 Stati membri dell’Unione Europea e l’Ucraina, l’alto rappresentante europeo Kaja Kallas ha sottolineato un aspetto cruciale: la richiesta russa di limitare il numero delle truppe ucraine. Kallas ha affermato che è l’esercito russo a dover essere ridimensionato, dato che Mosca destina il 40% del proprio bilancio pubblico alla guerra.

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