Oms: nel 2024 in Europa registrati oltre 24mila nuovi casi di Hiv

Veronica Robinson

Novembre 27, 2025

Nel 2024, i Paesi dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo hanno registrato un totale di 24.164 casi di infezione da HIV. Questo dato corrisponde a un tasso di positività di 5,3 ogni 100.000 abitanti. Il numero delle diagnosi mostra una diminuzione del 14,1% rispetto al 2015, quando il tasso era di 6,2 ogni 100.000, e una riduzione del 5,4% rispetto al 2023, che riportava un tasso di 5,6 ogni 100.000. Tuttavia, gli esperti avvertono che questo calo deve essere interpretato con cautela. Potrebbe, infatti, riflettere errori nelle segnalazioni piuttosto che una vera riduzione epidemiologica.

Queste informazioni emergono dal report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) intitolato “HIV/AIDS Surveillance in Europe”. Il documento evidenzia che la mancanza di adeguati aggiustamenti per i ritardi nelle segnalazioni potrebbe aver influenzato i conteggi attuali. Dopo la pandemia di COVID-19, si è registrato un aumento dei casi segnalati, il quale potrebbe aver distorto la percezione della reale situazione epidemiologica.

Fattori che influenzano la diminuzione dei casi

Il report sottolinea che la traiettoria discendente dei casi di HIV potrebbe essere attribuibile a una reale riduzione della trasmissione. Questo scenario è plausibilmente guidato dall’espansione della copertura della terapia antiretrovirale (ART), in linea con il modello “non rilevabile=non trasmissibile” (U=U). Inoltre, la maggiore implementazione di iniziative di test e trattamento ha contribuito a migliorare la situazione.

L’aumento della copertura della profilassi pre-esposizione (PrEP) ha giocato un ruolo cruciale nel contenere la diffusione del virus. I test più frequenti tra le popolazioni chiave, insieme ai servizi di riduzione del danno per le persone che fanno uso di droghe iniettive, sono stati fondamentali per affrontare l’emergenza. Anche il ripristino dei servizi di prevenzione e cura dopo il periodo più critico della pandemia ha avuto un impatto positivo, facilitando l’accesso a diagnosi e trattamenti per le persone vulnerabili.

Le prospettive per il futuro

Guardando al futuro, è essenziale continuare a monitorare attentamente la situazione. La riduzione dei casi di HIV deve essere sostenuta da politiche di salute pubblica efficaci e dalla promozione di campagne di sensibilizzazione. La formazione di operatori sanitari e l’incremento dell’accesso ai servizi sanitari sono passi fondamentali per mantenere e migliorare i risultati ottenuti finora.

In questo contesto, il ruolo delle istituzioni sanitarie diventa cruciale per garantire che le misure di prevenzione e trattamento siano adeguatamente implementate e che le persone a rischio abbiano accesso alle risorse necessarie. La lotta contro l’HIV richiede un impegno continuo e coordinato, affinché si possa ridurre ulteriormente la diffusione del virus e migliorare la qualità della vita di chi vive con l’infezione.

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