Al Forum Risk Management tenutosi ad Arezzo il 29 novembre 2025, Mariella Mainolfi, direttrice generale delle Professioni sanitarie e delle politiche per il Servizio sanitario nazionale (Ssn) presso il Ministero della Salute, ha messo in evidenza il ruolo cruciale degli infermieri nella promozione della coesione sociale. Durante il panel intitolato “Un nuovo sistema sanitario. La riforma in cammino”, Mainolfi ha sottolineato che gli infermieri costituiscono una risorsa vitale del capitale umano del Ssn e che il loro contributo è fondamentale per affrontare le sfide attuali che il sistema sanitario italiano si trova ad affrontare.
Il contributo degli infermieri al servizio sanitario nazionale
Mainolfi ha evidenziato come le iniziative rivolte alla professione infermieristica siano orientate a soddisfare tre necessità primarie per il Paese: il potenziamento della sanità territoriale, la gestione della cronicità e dell’invecchiamento della popolazione, e la riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi. In questo contesto, la figura dell’infermiere di famiglia e comunità, introdotta anticipatamente rispetto ai nuovi percorsi specialistici, si dimostra essenziale. Con una popolazione in invecchiamento e con bisogni sempre più complessi, gli infermieri emergono come professionisti chiave nella gestione integrata delle fragilità.
Mainolfi ha anche sottolineato che, grazie alla loro presenza capillare sul territorio, gli infermieri riescono a colmare le distanze tra le aree urbane e quelle più isolate, raggiungendo le famiglie vulnerabili e le periferie. La loro azione si rivela determinante non solo per la salute individuale, ma anche per la coesione sociale nel complesso, contribuendo alla stabilità del Ssn.
Investimenti e prospettive per il futuro del Ssn
Durante il suo intervento, Mainolfi ha messo in risalto le risorse finanziarie allocate dal governo per migliorare l’attrattività e le condizioni di lavoro degli infermieri. Nel bilancio 2026, è previsto un incremento di 195 milioni di euro, il che comporterà un aumento medio di circa 701 euro all’anno, con un potenziale massimo di 1.600 euro considerando anche gli aumenti previsti dalla legge di bilancio precedente.
In aggiunta, l’assunzione straordinaria di infermieri a tempo indeterminato, in deroga ai vincoli di spesa, rappresenta un intervento necessario per rafforzare i settori più critici del Ssn. Mainolfi ha anche menzionato misure fiscali favorevoli, come la tassazione agevolata al 15% sulle prestazioni aggiuntive e la detassazione al 5% per il lavoro straordinario, che hanno l’obiettivo di incentivare la professione infermieristica.
Formazione e sviluppo professionale degli infermieri
Un altro aspetto cruciale sollevato da Mainolfi riguarda la figura dell’assistente infermiere, introdotta con il contratto collettivo 2022-2023. La dirigente ha sottolineato l’importanza di garantire coerenza e qualità nel percorso formativo per questa figura professionale. A breve, il governo invierà una nota a tutte le Regioni per chiarire che la formazione deve essere gestita esclusivamente dalla sanità e dagli infermieri, evitando percorsi non allineati avviati da alcune Regioni.
Mainolfi ha spiegato che questo intervento fa parte di un lavoro congiunto tra il Ministero della Salute, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi), l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) e le Regioni. Sono state elaborate linee guida condivise per garantire un’applicazione uniforme delle normative. Parallelamente, è in corso una revisione del profilo dell’Operatore Socio Sanitario (Oss) e dei percorsi di specializzazione infermieristica, che risultano fondamentali per lo sviluppo di carriere orizzontali e competenze avanzate.
Liberare gli infermieri da compiti standardizzati è considerato un passo fondamentale per migliorare la qualità dell’assistenza e sostenere l’evoluzione della professione, un obiettivo che Mainolfi ha ribadito con fermezza.
